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Marco Simoncelli, il toccante ricordo della fidanzata Kate Fretti

A dieci anni dalla morte del pilota, la fidanzata dell'epoca, Kate Fretti ha ricordato il compagno in una lunga intervista rilasciata a "Corriere della Sera"

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Il 23 ottobre saranno 10 anni dalla tragica scomparsa del pilota di MotoGP, Marco Simoncelli, morto in pista a Sepang, Malesia nel 2011. A pochi giorni dalla triste ricorrenza ha parlato, a “Corriere della Sera”, Kate Fretti, l’allora fidanzata.

Kate sognava una vita con Simoncelli e si era trasferita da Bergamo a Coriano per il suo Sic. Oggi, vive ancora lì dato che gestisce la Fondazione a lui intitolata.

Kate, conobbe Marco a 17 anni e oggi ne ha 32, quando le si chiede un excursus sul passato, dice: “Ho sempre tenuto dei diari e un giorno scriverò un libro anche se non l’ho mai detto a nessuno. Li ho riletti per dare un contributo al docufilm su Marco e mi sono resa conto che ho vissuto quegli anni come una bambina, senza pensare al futuro. Mostravo una leggerezza che adesso mi manca perché ho capito che le cose brutte accadono. La mia vita cambiò in una manciata di secondi. Da allora ho a che fare con un’ansia permanente. Se mio fratello non risponde al telefono penso al peggio. Prima di quella tragedia i brutti pensieri non avevano spazio“.

E poi il toccate pensiero su Simoncelli: “Il Sic fa parte della mia vita oggi. Quando qualcuno mi parla di Marco penso al lavoro nella Fondazione. Poi ci sono i ricordi, il suo modo di essere affettuoso, anche se il lato romantico era ai minimi termini. Avevamo vent’anni, sul romanticismo, un disastro. Ora con Andrea, il mio ragazzo, vado meglio, mi impegno di più”.

Poi parla anche della famiglia Simoncelli, con Paolo, la madre Rossella e la sorella Martina: “Rossella continua ad assistere Paolo, come ha sempre fatto. Martina ha studiato, ha viaggiato, lavora in Spagna. Credo che non sia pronta per lavorare con suo padre e che non desideri che si parli di lei”.

Non manca anche una riflessione su tutte le tragedie e gli incidenti che spesso si verificano in pista: “La Fondazione esiste perché esistono le gare. Il team Simoncelli, lo stesso. Io e tanti miei amici lavoriamo grazie alle moto. Ma talvolta di fronte a tutte queste tragedie mi viene da dire: chiudiamo tutto subito. È un pensiero che cancello quando penso che in fondo questo è il mio mondo”.

Infine sul rapporto con Valentino Rossi, che chiuderà la carriera proprio nel decennale della scomparsa di Sic sulla pista a lui intitolata, dice: “Sono stati due ragazzi che si sono voluti molto bene. Come capita tra amici veri”.

 

 

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