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L'Inter e il sogno scudetto: Conte fissa l'obiettivo

L'allenatore dei nerazzurri non si illude: "Juventus padrona del proprio destino, ma se vinciamo a Roma...".

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Torino e Spal non erano certo gli avversari più ostici nel difficile calendario di fine campionato per l’Inter, ma i sei punti racimolati permettono ai nerazzurri di tornare ad accomodarsi al secondo posto solitario dopo cinque mesi, con la Juventus lontana solo sei punti, sette considerando gli scontri diretti, decisivi in caso di parità e appannaggio dei bianconeri.

Dopo il 4-0 di Ferrara Antonio Conte, intervenuto in conferenza stampa, tiene il profilo basso, ma non rinuncia a sognare: “Per noi era importante dare un segnale di continuità, di convinzione, di voglia e determinazione. Queste partite sulla carta possono sembrare scontate, ma sappiamo che non lo sono, la Spal è stata ostica finché è rimasta in partita. Siamo scesi in campo con la voglia di mettere l’ipoteca finale per il posto in Champions, rimetterci al secondo posto e avvicinare chi sta davanti, che è ancora molto lontano, ma i segnali sono importanti e quelli migliori sono a livello mentale. Peccato per quei passi falsi commessi che potremmo pagare caro”.

“Il campionato è sicuramente in mano alla Juventus – ha aggiunto Conte – Mancano cinque partite e ha sei punti di vantaggio nei nostri confronti. Noi dobbiamo cercare di continuare a fare bene e migliorare. Ora abbiamo una partita difficile contro la Roma e abbiamo poco tempo da recuperare. Sarà molto importante vedere il risultato a Roma, se vogliamo mettere pressione a chi sta davanti dovremo vincere”.

Nell’attesa si pensa al futuro e al prossimo mercato. Uno dei nodi da sciogliere sarà il futuro di Alexis Sanchez, protagonista nel finale di stagione e già oggetto delle attenzioni del dg Marotta nel pre-partita. Conte prende posizione al riguardo: “Alexis lo abbiamo voluto fortemente perché ha delle caratteristiche importanti. Veniva da due stagioni non buone ma sapevo chi andavamo a prendere, grazie alla possibilità di un prestito con gran parte di ingaggio pagato. Purtroppo si è fatto male, per fortuna abbiamo avuto una grande risposta da Lautaro e Lukaku. Ora inizia a stare bene, per il futuro è giusto parlare prima con la società, di certo c’è che adesso è totalmente ritrovato, si vede che ha entusiasmo, fame e voglia di giocare. Sono contento per lui, perché ha sofferto. Ora che sta bene è un’arma in più”.

Tra i giocatori più attesi nel finale di stagione c’è Christian Eriksen, titolare a Ferrara: “Christian è un ragazzo timido, si sta ambientando in una nuova realtà – ha detto Conte – Cerca di entrare nei meccanismi di un campionato differente da quello inglese. In Italia c’è molta più tattica. Ha delle qualità e sta cercando di migliorarla, gli ho chiesto di alzare il tasso di aggressività e lo sta facendo. Non puoi non volergli bene perché è umile, ma al tempo stesso deve capire che pian piano deve sciogliersi e sbloccarsi. Per me sarà questione di tempo per l’adattamento al calcio italiano, lui non crea problemi e ha voglia di fare qualcosa di importante”.

Infine, una riflessione tattica: “Da dopo il lockdown abbiamo sostituito il 3-5-2 con questo 3-4-1-2 e anche la posizione degli attaccanti cambia un po’: cerchiamo di essere più imprevedibili, e gli stessi centrocampisti bassi possono buttarsi dentro o in fascia. Sarà un caso, ma siamo gli unici ad avere 18 giocatori che hanno segnato. Rischiamo secondo me qualcosa in più rispetto al passato, ma gol ed indici di superiorità sono maggiori rispetto a prima dell’interruzione”.

 

L'Inter e il sogno scudetto: Conte fissa l'obiettivo Fonte: Getty Images

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