Un grande ex allenatore del Milan, Fabio Capello, ha criticato aspramente ai microfoni di Sky il fiore all’occhiello del calciomercato estivo del club rossonero, Leonardo Bonucci.
“È il miglior difensore italiano quando ha la palla tra i piedi, e tra i primi tre al mondo. Ma non sa difendere. Ha grandi problemi. Era l’ideale nella Juventus dove faceva il libero. È perfetto per giocare a tre, a quattro fa fatica”.
L’ex ct della Nazionale inglese critica Bonucci anche quando analizza il secondo gol dell’Atalanta a San Siro, firmato Ilicic: “Se sono il difensore centrale e vedo che c’è un mio compagno in difficoltà vado sull’attaccante, non sulla palla sperando di prenderla. Vado a marcarlo. Secondo me l’unica possibilità che Bonucci aveva per evitare il gol era impedire a Ilicic di prendere la palla oppure aspettare l’attaccante”.
Don Fabio ha poi raccontato alcuni retroscena su Ronaldo (il Fenomeno) e Zlatan Ibrahimovic: “Ronaldo, nonostante i problemi di peso, è stato in assoluto il più forte che io abbia allenato. Quando era a Madrid pesava 96 chili e gli chiesi quanto pesasse quando aveva vinto la Coppa del mondo in Giappone e corea. Mi disse che era 84 e allora gli chiesi di arrivare almeno ad 88. Lo cacciai via perché non poteva essere un buon esempio per lo spogliatoio”.
Su Ibra: “Quando arrivò alla Juventus non sapeva calciare in porta. Mino Raiola venne e mi disse: ‘guarda che questo è forte, spacca le mani ai portieri’, io gli dissi ‘guarda che per il momento ha spaccato solo i vetri delle finestre della palestra’.Poi si dedicò a tirare in porta ogni giorno, provando e riprovando, e ovviamente migliorò come sapete tutti. Lo seguivo già ai tempi della Roma, poi la Juventus fece un colpo incredibile a prenderlo a 16 milioni di euro, tra l’altro in quattro rate. All’Ajax avevano deciso che non sarebbe stato un grande giocatore, gli preferirono Mido, più facile da gestire. In effetti qualche scontro lo ebbe anche alla Juventus, ad esempio con Zebina, ma poi tutto fu regolato da Moggi”.
Alcune parole su Van Basten: “L’ho avuto davvero poco a disposizione e mai in condizioni ottimali. Con me fece la finale di Monaco, dove ebbe tre occasioni da gol, tutte sciupate”.
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