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Milan, il pareggio con la Juve dà ancora ragione a Stefano Pioli

Stefano Pioli all'inizio l'aveva detto, ma in pochi ci credevano davvero. Se questo è il Milan più forte mai allenato dal tecnico emiliano, ed è così, il merito va a tutto il mondo rossonero.

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Ad inizio stagione, facendo un bilancio generale sulla campagna acquisti dei rossoneri, il tecnico Stefano Pioli aveva commentato lapidario: “Questo è il Milan più forte che io abbia mai allenato da quando sono qui“. Erano i giorni delle partenze a parametro zero di Hakan Calhanoglu e Gigio Donnarumma, giorni infuocati in Via Aldo Rossi, e la maggior parte degli addetti ai lavori bollava questa uscita come una frase di circostanza per dare morale all’ambiente. Adesso, 20 settembre 2021, alla luce delle prime uscite rossonere possiamo dirlo: probabilmente Pioli aveva ragione anche questa volta. 

Il pareggio dell’Allianz Stadium contro una Juve tutt’altro che in forma ovviamente non è indice generale dello stato di salute rossonero, ma è importante il modo in cui è arrivato. La squadra di Pioli ha sofferto per un’ora, ha incassato il gol di Morata dopo 4 minuti su una disattenzione difensiva enorme ma è rimasto li, in partita, combattendo con le unghie e con i denti, sopperendo anche alll’uscita dal campo del leader difensivo Simon Kjaer, e alla fine l’ha ripresa con l’uomo simbolo dell’attuale Milan, Ante Rebic, l’uomo di Pioli

Il primo posto in classifica (10 punti dopo quattro giornate, pari merito coi cugini nerazzurri) non è affatto un caso ed è frutto di un lavoro incredibile di tutto lo staff, dalla dirigenza (Maldini e Massara hanno fatto un lavoro stupendo) ai preparatori fino ad arrivare ai giocatori. 

Il riscatto di Tomori è stato importante, ma forse ancora di più quello di Sandro Tonali, che tornato al Milan con uno stipendio ridotto per aiutare il club si sta dimostrando un giocatore diverso, rinato, finalmente potente dal punto di vista mentale come non lo era mai stato per tutta la stagione passata, dove comunque le chance gli erano state concesse eccome. Già un gol e un assist per lui (ieri sera suo il calcio d’angolo per il gol di testa di Rebic), granitico nel sopperire alle attuali mancanze della coppia “titolare” Bennacer e Kessie, quest’ultimo fin troppo distratto da vicende extra campo ma dalle indiscusse doti tecniche. 

Ottimo anche Maignan, fenomenale nella trasferta di Anfield con un rigore parato, partita dal quale il Milan, nonostante la sconfitta, è uscito a testa altissima. Anche Klopp ha elogiato i rossoneri: “Tutti sapevano prima del match, ma ora lo sapranno ancora di più: il Milan proviene dalla quarta fascia in questo gruppo, molto divertente! Questa è la qualità del girone. È molto positiva la vittoria di questa sera perché ci dà punti necessari per cercare di avanzare”. Parafrasando le sue parole, esce più o meno così: “Assurdo che una squadra forte come il Milan sia in quarta fascia, la qualità del Milan è impressionante”. 

Ma tralasciando i singoli, sembra che la qualificazione in Champions dello scorso anno e l’estate di lavoro di Pioli abbiano restituito alla Serie A quello che una volta era il Milan, se non ancora nella rosa almeno nello spritio, nella disciplina e nell’attaccamento alla maglia. 

Questo è il Milan può forte che Pioli abbia mai allenato? Beh, ha ragione.

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