Il no dell’Uefa al voluntary agreement proposto dal Milan trasforma le sanzioni ai rossoneri da ipotesi ad una amara realtà. A marzo le due parti si incontreranno di nuovo per stabilire il settlement agreement, un vero e proprio patteggiamento per il club milanese che ha sforato i limiti del Fair Play fFnanziario: una strada scomoda già percorsa in passato da Inter e Roma.
E’ prevista in primo luogo una multa per il mancato rientro nei parametri del Fair Play Finanziario, poi l’imposizione di specifici obiettivi di bilancio, ovvero un equilibrio nel saldo tra acquisti e cessioni, oltre a un limite del tetto salariale. Le sanzioni ulteriori sono una riduzione della lista Uefa e la restrizione del calciomercato, mentre resta molto remoto il rischio di un’esclusione dalle coppe europee.
Di conseguenza il Diavolo, che quest’anno ha aumentato il monte stipendi di 50 milioni, non potrà più muoversi liberamente sul mercato, anzi. Gli acquisti in grande stile della scorsa estate non saranno più possibili, mentre è molto probabile la cessione di uno dei big: Gianluigi Donnarumma è il maggiore indiziato, segue l’altro giocatore più quotato della rosa, Suso. Anche Leonardo Bonucci, arrivato in rossonero solo da pochi mesi, ha pretendenti all’estero, e un’offerta importante del Real Madrid potrebbe portare a impensabili scenari di mercato.
“La Uefa ci proporrà di fare il settlement con sanzioni economiche che io auspico non siano eccessive, ma in linea con quelle del passato – la precisazione dell’ad del Milan Fassone -. Delle restrizioni alle liste dei giocatori che dovranno partecipare alle competizioni europee e anche delle limitazioni salariali. Si tratta di un accordo che l’Uefa proporrà al Milan per sanare la posizione del club, ritenuta non aderente alle regole del Financial fair play e che il Milan ha violato negli anni scorsi”.
Su Donnarumma: “Non c’è nessuna volontà di cederlo. È un patrimonio umano, tecnico ed economico del club. Se un giorno verrà da noi a dirci che non ha più piacere di restare e che vorrà fare altre esperienze, saremo pronti ad ascoltare qualunque offerta arriverà. Basta che nessuno pensi che usi strane metodologie per farlo partire a un valore inferiore al suo reale valore di mercato, visto che è un patrimonio economico del Milan. Io e tutti gli altri dirigenti siamo qui per tutelarlo fino in fondo”.
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