Altro che luce in fondo al tunnel. Bagnaia in Indonesia è ripiombato nel buio più totale. Se Motegi era stata la rinascita, la resurrezione, Mandalika è stata la ricaduta agli inferi per Pecco che è tornato a replicare il week end di Misano con qualifiche e Sprint nelle retrovie e una gara iniziata peggio e finita nella ghiaia con una Ducati inguidabile. Tanto da far fare un paragone piuttosto azzardato a Guido Meda nel commentare la caduta del due volte campione del mondo quanto mai irriconoscibile. E se Bagnaia non parla, forse per evitare nuovi attacchi a Borgo Panigale, a parlare ci ha pensato Davide Tardozzi.
- Guido Meda e il paragone col salame
- Bagnaia, Tardozzi: "Pecco devastato"
- Pecco cambia idea e parla: cosa ha detto
Bagnaia ripiombato nella crisi
Forse è stato un sogno, forse una dolce parentesi dentro un’annata infernale. Continua l’incomprensibile stagione di Bagnaia. Dopo la doppia vittoria di Motegi che sembrava segnare la fine dell’incubo, Pecco è ripiombato all’inferno. Basta guardare i risultati del pilota torinese a Mandalika: 16° in qualifica senza nemmeno passare il taglio nella pre qualifiche e in Q1; ultimo nella Sprint (14° ma solo per effetto delle cadute altrui) e poi caduto in gara quasi senza spiegazioni ma comunque quando era anche oggi ultimo tra le moto in corsa.
Guido Meda e il paragone col salame
Dopo il botta e risposta con Bezzecchi di Motegi, non ha usato mezzi termini Guido Meda dopo il Gran Premio di Indonesia nel commentare la gara di Bagnaia ma soprattutto la sua caduta. “Pecco è caduto come un salame sostanzialmente, non si capisce l’origine di questa caduta – ha detto il telecronista e responsabile di Sky Sport Motori nel post gara condotto da Vera Spadini – ma soprattutto non si capisce come Bagnaia abbia dominato a Motegi e qui sia ripiombato nelle solite difficoltà come se si fosse accesso e spento qualcosa che nè lui nè la Ducati capiscono”.
Gli fa eco Mauro Sanchini nel cercare di spiegare la caduta di Pecco: “Dalle immagini non succede niente di strano sulla modo di Bagnaia, sembra come se fosse mancata tutta d’un tratto la moto, assomiglia alla caduta di Silverstone, e anche un po’ alla caduta di Misano al Tramonto. E poi per cosa? Pecco stava girando in 1.32 era praticamente il più lento”.
Bagnaia, Tardozzi: “Pecco devastato”
Nessuna parola. La Ducati ha comunicato che Bagnaia non avrebbe parlato dopo la caduta di Mandalika. Una protezione nei confronti del proprio pilota, ma anche la volontà di evitare inutili polemiche come quella di ieri sollevata dallo stesso Pecco dopo la Sprint con dichiarazioni forti nei confronti del Team e nemmeno per la prima volta.
A presentarsi davanti ai microfoni di Sky Sport, dopo una giornata da dimenticare con anche la caduta e l’infortunio di Marquez, è stato il team manager Davide Tardozzi: “In questo momento Pecco è devastato, prima come persona e ancor più come pilota. Noi vogliamo proteggere Pecco e le sue emozioni. Se venisse qui con le lacrime agli occhi non potrebbe essere altrimenti. È un ragazzo molto sensibile, un pilota veloce, però in questo momento pensiamo che sia meglio lasciarlo tranquillo e cercare noi di lavorare per metterlo nelle condizioni di poter performare a Phillip Island”.
Tardozzi poi è entrato nel discorso della fiducia reciproca: “Crediamo in Pecco e continuiamo a credere in lui e dopo 7 anni che stiamo insieme non credo che ci sia stata una sola volta dove lui abbia dubitato che facciamo il 100% per aiutarlo”. Sulla querelle motore il TM Ducati è chiaro: “Non abbiamo usato il motore della GP24 a Motegi, ha un’omologazione diversa, sarebbe stato illegale. I due motori sono comunque molto simili. Mettiamo fine a questa polemica”.
Pecco cambia idea e parla: cosa ha detto
Poco dopo che la Ducati aveva annunciato il silenzio stampa, Bagnaia ha invece parlato ma a modo suo. Diffondendo una sorta di audio comunicato di un minuto in cui diceva tutto e niente sul week end difficile chiedendo scusa a Ducati per la caduta: “Weekend molto deludente dopo quello che è successo la scorsa settimana con la pole e le due gare vinte. Non è stato possibile spingere come a Motegi: non abbiamo risposte per quello che è successo. Controlleremo i dati e gli ingegneri troveranno una soluzione per il prossimo GP, per provare a lottare per la top 3 in campionato. Voglio chiedere scusa al team per la caduta, anche se ero lento stavo cercando di spingere per colmare il gap con il penultimo”.
