L’ex allenatore del Real Madrid, il portoghese José Mourinho, si è presentato venerdì mattina nel tribunale di Pozuelo de Alarcon (Madrid) per rispondere alle accuse di evasione fiscale. L’agenzia spagnola delle entrate ha aperto un fascicolo contro lo Special One, attualmente al timone del Manchester United, per evasione di 2,9 milioni di sterline sui diritti d’immagine ai tempi in cui era seduto sulla panchina della formazione bianca. Il tecnico lusitano si è difeso mostrando documenti relativi a un accordo con il Fisco iberico.
Per essere presente all’udienza, che è durata poco più di cinque minuti, Mourinho ha dovuto modificare le sessioni di allenamento di Romelu Lukaku e compagni in vista della delicata sfida di campionato con il Chelsea. “E’ stato molto semplice, ho lasciato la Spagna nel 2013 con la convinzione che la mia situazione fiscale era perfettamente legale, un paio di anni dopo sono stato informato che era stata aperta un’inchiesta e mi hanno detto di regolarizzare la mia situazione e ho quindi dovuto pagare una determinata somma. Io non ho discusso, ho pagato, ho firmato con lo Stato gli atti di conformità e che tutto era stato sistemato definitivamente: il caso è chiuso”, ha detto, parlando con i giornalisti, prima di ripartire alla volta dell’Inghilterra.
Nelle tre stagioni in cui ha guidato il Real Madrid Mourinho non è riuscito a centrare l’obiettivo della conquista della decima Coppa dei Campioni della gloriosa società iberica (poi raggiunto da Carlo Ancelotti) e si è dovuto accontentare di una Liga, di una Coppa di Spagna e di una Supercoppa di Spagna. Congedati i ‘blancos’ è tornato in Inghilterra per allenare il Chelsea, che ha lasciato nel dicembre del 2015 con la formula della separazione consensuale. Dall’estate del 2016 guida il Manchester United.
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