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Napoli, Noa Lang spiega chi è: "Non sono Kvara ma uno per cui la gente viene allo stadio". E regala un titolo: qui per vincere

L'esterno olandese è spavaldo in conferenza stampa. No al paragone con Kvara ma sì ai consigli di Conte per compensare le possibili lacune tattiche

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Noa Lang è così come appare. Sicuro di sé e dei propri mezzi e senza nessuna paura del possibile impatto nel calcio italiano. L’esterno olandese si racconta come un giocatore estremamente tecnico, uno di quelli per cui la gente si reca allo stadio. Uno showman, in pratica, anche se da Conte si aspetta di imparare pure a difendere. Il titolo alla sua conferenza di presentazione lo regala lui stesso: “Sono qui per vincere“. Napoli non chiedeva altro.

Lang spavaldo: la gente viene allo stadio per me

Dopo Kevin De Bruyne, il Napoli presenta anche Noa Lang. L’attaccante appare subito ambizioso e convinto dei propri mezzi e di ciò che può dare alla causa azzurra: “C’è stata la possibilità di venire al Napoli sia nello scorso inverno ma il PSV non mi ha lasciato partire. Poi il Napoli è tornato alla carica in estate. E’ un passo importante per la mia carriera, ho spinto molto affinché si realizzasse questa possibilità. Chiamavo sempre il mio procuratore che chiedeva pazienza. Sono un giocatore da ultimo passaggio e da gol. Sono il tipo di giocatore per cui gli spettatori vengono allo stadio“.

I margini di miglioramento, però, ci sono: “Conte può aiutarmi a migliorare dal punto di vista difensivo e tattico. L’allenatore mi ha parlato di tattica ancor prima che arrivassi, quindi sicuramente mi farà crescere“. Lukaku e De Bruyne saranno preziosi alleati: “C’è già una bella connessione tra noi e non vedo l’ora di giocare con loro“.

Le impressioni su Conte e il paragone con Kvara

Gli allenamenti di Conte sono massacranti e Lang, che è tipo sveglio, questo lo ha già capito: “La prima parola che ho imparato in italiano è ‘sono stanco’. Si fatica tanto, in Olanda si lavora più con la palla mentre qui c’è tanta corsa. Ma è meglio perché così mi allontano dalla mia confort zone per migliorare ancora. Il Napoli è un grande club con tifosi ovunque. Non c’è paragone con l’Olanda nella passione per il calcio“.

Nessun paragone con Kvaratskhelia: “Credo in me stesso e il club crede in me. Sicuramente potrò avere successo qui, sia a livello collettivo che individuale. So che il georgiano è forte ma io sono diverso e punto a scrivere la mia storia qua“.

Le passioni oltre al calcio

Noa Lang ha tante passioni oltre al calcio, a partire dalla musica? “Mi fa stare bene, nel mio tempo libero. Chiederò il permesso alla società di continuare, altrimenti mi limiterò ad ascoltare. Cantare con Geolier? Vediamo, intanto l’ho già conosciuto“. Sui tatuaggi: “Non ne ho mai fatti per un club“. Anche l’Italia è una sua passione: “Ma non sono mai stato vicino a club italiani, neanche al Milan con cui il mio agente parlò. Non vedo l’ora di scoprire questo Paese anche a livello calcistico“.

La voglia di vincere dell’olandese

Il Napoli è campione di Italia in carica e punta a vincere ancora. “Scudetto? Ne ho già vinti 5 in carriera ma sarebbe bello vincerne uno anche qui. Passo dopo passo“, spiega Lang. Che a tal proposito regala un titolo ai giornalisti: “Sono qui per vincere. Questo è il titolo migliore per un giornale“. Un biglietto di presentazione notevole per un nuovo giocatore azzurro è aver battuto la Juventus come capitato al suo PSV quest’anno ma l’esterno non si sbilancia: “Ci sono 19 avversarie in Serie A“.

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