Poche modifiche, ma lo zoccolo duro ormai è cosa certa. Roberto Mancini, alla vigilia del debutto nella nuova edizione della Nations League, mostra di avere già chiare le idee sulla sua Italia.
A ridosso del match con la Bosnia di venerdì a Firenze, il ct ha preso la parola in conferenza stampa.
“Il gruppo è formato, non cambieremo molto in vista degli Europei, ma qualcuno potrebbe rientrare. La speranza è ripartire come abbiamo finito 10 mesi fa e che la gente continui a seguirci. Finora la nostra Nazionale ha fatto bene ma ha ancora margini di miglioramento sotto ogni punto di vista, tecnico e tattico, e ogni giorno lavoriamo per crescere”.
“La Nations League è una competizione a cui teniamo molto. Da quando abbiamo preso la squadra abbiamo recuperato 12 posizioni, dobbiamo restare fra le prime 10 evitando rischi nella compilazione dei gironi del Mondiale. Ma Nations League è importante anche perché le fasi finali si disputeranno in Italia”.
“Belotti e Immobile sono due certezze per noi, ma le porte della Nazionale sono aperte a tutti, anche a chi adesso non c’è. Ora non è come 15 anni fa, quando c’erano tanti attaccanti forti e il ct faceva fatica a lasciarne qualcuno a casa. Oggi ci sono tanti attaccanti stranieri, fortunatamente ora abbiamo la Scarpa d’Oro e altri giocatori che hanno fatto bene. Anche se non abbiamo una scelta ampia, siamo contento di quelli che abbiamo perché anche grazie a loro abbiamo vinto 11 partite di fila”.
“Tra Bosnia e Olanda cambieremo qualcosa, i ragazzi li ho trovati bene ma la partita è diversa rispetto all’allenamento. Punteremo su chi avrà una condizione fisica più brillante, ma comunque quasi tutti giocheranno almeno una delle due gare”.