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Norvegia-Israele, Haaland come Dovbyk, due rigori sbagliati di fila. È bufera sull'arbitro Marciniak

Anche il fenomeno scandinavo è umano: doppio errore dagli undici metri proprio come l'attaccante della Roma. Ma a differenza dell'ucraina ha poi realizzato una tripletta

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

La Norvegia come la Roma. Già, nei primi minuti di gioco della partita delle qualificazioni europee ai Mondiali contro Israele – peraltro decisiva anche per il futuro dell’Italia – Haaland ha sbagliato due rigori di fila. E il pensiero corre inevitabilmente al doppio errore di Dovbyk più quello di Soulé contro il Lille in Europa League.

Norvegia-Israele: Haaland come Dovbyk, doppio errore

Daniel Peretz (quasi) come Ozer. Se il portiere ne ha parati tre consecutivi alla Roma, di cui due al gigante ucraino Dovbyk (l’altro a Soulé), il numero uno di Israele si è letteralmente superato sul fenomeno Haaland tra il 5′ e il 6′ di gioco.

Il 25enne estremo difensore della nazionale di Ben Shimon è riuscito a intercettare non uno, ma ben due penalty al centravanti norvegese che ha iniziato la stagione col piede pigiato sull’acceleratore. Per intenderci: nelle 13 gare fin qui disputate col Manchester City tra Mondiale per Club, Premier League e Champions League, Erling è già andato a bersaglio 15 volte.

Il rapporto tra Haaland e i calci di rigore

Il classe 2000 ha calciato in carriera 61 rigori, compreso quello odierno: il bilancio è di 52 penalty segnati e 9 sbagliati. Per risalire all’ultimo errore bisogna riavvolgere il nastro allo scorso marzo, quando Kepa gli neutralizzò la conclusione nel corso del match di FA Cup tra Bournemouth e il suo City.

Una (doppia) macchia cancellata subito: a differenza di Dovbyk, Haaland si è riscattato realizzando una straordinaria tripletta (27′, 63′ e 72′). E in nazionale sono 51 centri in 46 presenze: mostruoso.

Bufera su Marciniak: ecco perché

Sui social il 44enne arbitro polacco Szymon Marciniak è finito nel mirino dei tifosi per le decisioni che hanno caratterizzato l’avvio del match (blindato) di Oslo. Sì, perché dopo soli 2′ ha interrotto un’azione che stava ripartendo dall’area di Israele per assegnare un calcio di rigore alla Norvegia, in seguito all’intervento di Dan Biton su Berg.

Poi, dopo il primo errore di Haaland, il fischietto ha fatto ripetere l’esecuzione perché Daniel Peretz che si era mosso troppo presto in avanti, proprio come fatto da Ozer durante la sfida dell’Olimpico. Più di un tifoso azzurro ha sottolineato l’eccesso di zelo di Marciniak, ricordando il suo contestato arbitraggo nel 3-3 di Germania-Italia, che ha sancito l’eliminazione della Nazionale allora allenata ancora da Spalletti dalla Nations League.

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