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Pallone d'Oro, Mancini va controcorrente

Il ct della Nazionale si esprime sul riconoscimento a Luka Modric, che ha spezzato il lungo duopolio Messi-Ronaldo, e sulla corsa allo scudetto.

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Pallone d'Oro, Mancini va controcorrente Fonte: 123RF

Dopo aver assistito dal vivo alla sofferta, ma preziosissima, vittoria del Napoli sul campo dell’Atalanta, Roberto Mancini ha parlato del momento del campionato a pochi giorni dalla super-sfida tra Juventus e Inter.

Il successo degli azzurri a Bergamo, maturato nei minuti finali grazie al gol di Arkadiusz Milik, mandato in campo da Ancelotti nella fase conclusiva della partita, potrebbe avere un’importanza capitale per gli equilibri del campionato proprio in vista dello scontro d’alta quota di venerdì sera all’”Allianz Stadium”. Gli azzurri si sono infatti riportati a -8 dalla Juventus e, complice il calendario che li opporrà nel prossimo turno al Frosinone, potranno provare ad approfittare di quanto succederà a Torino per guadagnare terreno su una o entrambe le rivali nella corsa a primo e secondo posto.

Secondo Mancini, il campionato è tutt’altro che finito…: “Non credo si possa parlare di campionato già assegnato – dice il ct azzurro – Il Napoli ha fatto un’ottima partita a Bergamo su un campo difficile, poi è troppo presto. Juventus-Inter sarà un partita aperta a qualsiasi risultato, la Juve sta andando benissimo, ma l’Inter è in crescita. Si affronteranno tanti giocatori importanti, ma penso che verrà decisa da Icardi o Ronaldo”. 

Mancini ha poi parlato del Pallone d’Oro 2018, andato a Luka Modric, senza riuscire a mettere tutti d’accordo…: “Credo sia stata un’assegnazione corretta, ha vinto la Champions e ha disputato un grande Mondiale. È stata una scelta logica e giusta dopo tanti anni in cui si sono alternati Ronaldo e Messi”.

Infine, uno sguardo alla sua Italia dei giovani che cresce e a un talento in particolare. Il riferimento è ovviamente a Nicolò Zaniolo, il centrocampista classe ’99 rivelazione nella Roma, arrivato in giallorosso dall’Inter nell’operazione Nainggolan e chiamato in Nazionale da Mancini prima ancora del debutto in Serie A: “Creiamo tanto e concretizziamo poco, credo sia anche una questione di fortuna, ma sono sicuro che le cose cambieranno. Non abbiamo i fuoriclasse che ci sono stati in Italia per decenni e quindi la strada è portare sui ragazzi più giovani che hanno qualità ma non hanno ancora esperienza. Zaniolo? C’ho creduto fin dall’inizio perché l’avevo visto giocare e mi aveva impressionato”.

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