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Pietro Anastasi: il mancato omaggio fa discutere

Minuto di silenzio osservato solo a Torino e a Lecce.

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Pietro Anastasi: il mancato omaggio fa discutere Fonte: 123RF

Fa discutere il mancato omaggio della serie A a Pietro Anastasi: l’ex attaccante di Juventus e Inter, deceduto il 17 gennaio, è stato ricordato solo a Torino e Lecce con il minuto di silenzio. In conferenza stampa, Sarri si era espresso così: “Anastasi era un calciatore importantissimo per la storia della Juve e del calcio Italiano. Me lo ricordo protagonista agli Europei del 1968, quella finale è uno dei miei primi ricordi da bambino. E’ stato un grande calciatore e un grande uomo“.

Anche l’Inter aveva espresso il proprio cordoglio, con una nota sul sito ufficiale: “FC Internazionale Milano esprime il proprio cordoglio per la sua scomparsa, alla famiglia vanno il pensiero e l’affetto di tutto il Club e dei tifosi nerazzurri”. In conferenza stampa, Antonio Conte aveva ribadito: “Siamo vicini alla sua famiglia. E’ un momento doloroso per tutti, era davvero una grande persona”.

Il figlio Gianluca ha rivelato all’Ansa: “Papà aveva la Sla, che gli era stata diagnosticata tre anni fa dopo essere stato operato di un tumore all’intestino. Gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti e lui giovedì sera quando era ricoverato all’ospedale ‘di Circolo’ di Varese ha chiesto la sedazione assistita per poter morire serenamente”.

“Tutto era cominciato tre anni fa con dei dolori al braccio e alla gamba, ma a lui all’inizio non abbiamo detto nulla – ha spiegato il figlio dello scomparso campione -. Abbiamo fatto altri esami ed è venuto fuori che aveva un tumore all’intestino, anche se persisteva il problema neurologico alle gambe. Comunque papà si è operato e il tumore è stato tirato via”.

“Poi abbiamo fatto altre analisi e approfondimenti medici ed è venuto fuori il problema. Il medico ci ha detto che era Sla, ma a papà abbiamo preferito tacerlo anche se lui aveva capito tutto. Abbiamo deciso di dirgli la verità tre mesi fa. Lui lo aveva già immaginato, perché i problemi nei movimenti erano evidenti. Da allora la cosa è precipitata e gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti, perché papà non riusciva più a muoversi, respirava a fatica e si aiutava con l’ausilio di una macchina da cui non riusciva più a staccarsi“.

“Poi gli è stata consigliata anche la tracheotomia ma a quel punto lui ha detto ‘basta, seguirò il destino della mia malattia‘, e ha rifiutato l’accanimento terapeutico”, è il drammatico epilogo. Ha scelto lui giovedì sera di andarsene. Ha chiamato mia mamma e ci ha detto di volere subito la sedazione assistita” ha concluso il figlio.

L’ex bianconero e nerazzurro aveva rivelato di avere un tumore alla fine del 2018 durante un’intervista: “Purtroppo la salute non è più quella di una volta. Ultimamente non mi sono sentito molto bene e ho scoperto di avere un tumore. Ma non voglio arrendermi. Sto lottando giorno dopo giorno per sconfiggerlo. Adesso sto un po’ meglio, ormai c’è e sto imparando a conviverci”.

Siciliano di nascita, Anastasi esplose nel Varese nella seconda metà degli anni ’60, e fu ingaggiato dalla Juventus nel 1968. In bianconero giocò 8 stagioni, vincendo 3 scudetti e segnando 78 reti in campionato. Nel 1976 il passaggio all’Inter, dove resta per due stagioni vincendo una Coppa Italia. Fine carriera ad Ascoli e a Lugano.

Anastasi si laureò campione d’Europa con la Nazionale italiana nel 1968: in azzurro disputò in tutto 25 partite, segnando 8 reti.  Dopo il ritiro è stato per alcuni anni allenatore delle giovanili del Varese, prima di diventare un apprezzato commentatore televisivo.

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