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Polonara racconta la "sua" estate: "Italia, sarò il tuo primo tifoso. Pozzecco e i ragazzi mi stanno dando la carica"

Achille Polonara in Spagna sta curando la leucemia mieloide, in attesa del trapianto. "Una battaglia dura, ma sento la vicinanza di tutti i compagni"

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Leggere il suo nome nell’elenco delle potenziali riserve di EuroBasket è stato davvero qualcosa di unico ed emozionante al tempo stesso. Perché Achille Polonara gli Europei dovrà seguirli giocoforza a distanza, intento a combattere contro la forma di leucemia che l’ha colpito ormai più di un mese fa, ma lui si sente parte integrante di quel gruppo azzurro che non vede l’ora di accoglierlo a braccia aperte alla prima occasione utile. “Bello vedere tutto questo affetto, è uno stimolo a combattere ogni giorno più forte”, spiega l’intrepido Achille in un’intervista alla Gazzetta.

L’affetto dei compagni: “Sentirli mi trasmette forza”

Inserendo il suo nome nella lista allargata dei convocabili per EuroBasket, Pozzecco ha voluto mandare un messaggio forte: la malattia c’è e nessuno la sottovaluta, ma Polonara resta un giocatore della nazionale anche in questo tempo di forzato stand by.

Il CT mi scrive ogni giorno, davvero non mi ha fatto mai mancare una parola di conforto e di sostegno. Anche i miei compagni sono molto assidui: ne sento in media un paio o anche tre al giorno, racconto loro la mia nuova quotidianità e loro mi parlano di come vanno le cose in vista della stagione estiva in azzurro. Giovedì ho sentito Gallinari e Tonut, poi Spissu, che per me è come un fratello. Mi da forza parlare con loro e ho percepito tutta la vicinanza della grande famiglia azzurra”.

Non poter andare al camp a Folgaria, però, è un peso duro da accettare: “Mi mancheranno gli allenamenti e le risate fatte in ritiro. Questa estate però sarò il primo tifoso della nazionale e spero che si possa finalmente superare questo maledetto scoglio dei quarti di finale e tornare a giocarci una medaglia. Le donne hanno aperto la strada, ora tocca a noi dimostrare di meritare allo stesso modo credito e considerazione in campo internazionale”.

Come vanno le cure? “Prima chemio tosta, decisivo il trapianto”

Polonara da qualche settimana s’è trasferito in Spagna per sottoporsi a un primo ciclo di cure. “L’ho fatto perché in Italia non avrei avuto modo di curarmi allo stesso modo. Ho appena terminato un ciclo di chemio, ora ne comincerò un altro più leggero, poi però il momento chiave sarà il trapianto del midollo. Soltanto dopo l’intervento potrò capire come evolverà il quadro.

Per ora si vive alla giornata e nell’attesa assumo delle pasticche specifiche tra un ciclo e l’altro, utili per poter prevenire eventuali recidive future (in Italia questo tipo di cura non è prevista). Ho la mia famiglia vicino, ma chiaramente non tutti i giorni sono buoni: il primo ciclo di chemio è stato tosto, ora sto meglio e spero di poter avere anche l’opportunità di uscire fuori dalla struttura per qualche giorno a fine mese”.

Il morale però resta alto, anche se la paura è tanta. “Venivo da due anni di lotta contro la neoplasia ai testicoli e questa diagnosi è stata una botta tremenda. La parola leucemia fa pensare subito alla morte e mi sono detto: perché capita ancora a me?”. Tutti però l’aspettano: la nazionale, che non potrà fare a meno di pensare a lui in ogni appuntamento, e pure la Virtus Bologna, che dalla prossima stagione LBA si chiamerà Olidata Bologna. E che vorrà vedere il numero 33 indossare la nuova maglia nel minor tempo possibile.

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