Anche l’agente Mino Raiola al quotidiano olandese Expressen si è indignato per il razzismo nel calcio.
“Per Lukaku i problemi non sono mai mancati, da sempre: ricordo che la madre mi disse che a ogni partita doveva portare il suo certificato di nascita. Nessuno degli altri genitori credeva avesse 12-13 anni, soprattutto quando segnava tre-quattro gol a partita. E questi episodi non erano casuali”.
“Il calcio è lo sport più democratico in assoluto, pertanto dovrebbe essere uguale per tutti. Si parla sempre, la gente pensa non ci sia discriminazione, ma non è vero: i calciatori di colore ricevono sempre un certo tipo di trattamento. Ritengo ci sia discriminazione consapevole. Mi domandano sempre: ‘Mino, questo giocatore è come Pogba, Balotelli e Lukaku?’, mai ‘Somiglia a Ibrahimovic o Beckham?’. Gli atleti di colore vengono sempre collocati a parte”.
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