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Maestra licenziata, Marchisio e la moglie Roberta: "Revenge porn"

La vicenda della giovane insegnante della provincia di Torino ha toccato l'ex calciatore della Juventus che ha pubblicato un post: "Lei è innocente. Lui un criminale, oltre che uno str.... Discorso chiuso"

24-11-2020 16:22

Si chiama revenge porn ed è un reato. Uno di quegli atti profondamente lesivi delle dignità e della libertà individuali e che solo di recente ha trovato corretto accoglimento nel nostro ordinamento, con la legge n. 69 del 19 luglio 2019, che ha introdotto la fattispecie di “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”.

Un tema scabroso e fastidioso, profondamente disturbante in una società civile evoluta e sensibile al rispetto delle individualità e alle libertà fondamentali e che ha visto intervenire personaggi pubblici in modo netto, assai esplicito dopo quanto accaduto alla maestra della provincia di Torino, licenziata per i contenuti di un video diffuso a sua insaputa.

A prendere posizione a favore della giovane donna, è stato anche Claudio Marchisio, ex calciatore della Juventus e imprenditore, che ha deciso di metterci la faccia e di ribadire come e quanto questo sia un reato, un illecito, una palese violazione del codice.

Claudio Marchisio su Instagram: il post contro il revenge porn

“Il video hard della maestra” in realtà si chiama revenge porn”. Con una foto in bianco e nero insieme alla moglie Roberta Sinopoli e un post in cui esordisce scrivendo “Giusto per chiarire la questione”, Marchisio è intervenuto sul caso della maestra d’asilo di Torino licenziata dopo che un suo video, che doveva restare privato, è stato diffuso dall’ex fidanzato, calciatore come lo è stato anche lui.

Quanto accaduto alla giovane insegnante ha scosso l’opinione pubblica sia per la vicenda che ha comportato l’intervento della procura dietro querela della maestra (oltre all’ex sono indagate anche altre quattro persone: tra loro la donna che ha girato il video alla direttrice della scuola dove la giovane lavorava e la direttrice stessa che l’ha licenziata), sia per il trattamento riservato alla giovane donna rimasta vittima di revenge porn.

Marchisio, nel suo post, ha sottolineato che “il revenge porn è un reato, oltre che una terribile violenza” e poi ricorda che “fare sesso non è un reato (neanche per le maestre)”. E infine conclude: “Lei è innocente. Lui un criminale, oltre che uno str…. Discorso chiuso”.

La lettera aperta per la giovane maestra

Come Marchisio e sua moglie Roberta, anche sui social è stata manifestata solidarietà nei confronti della giovane docente e proprio a sostegno e in segno di legalità è nato l’hashtag #iostoconlamestra.

Se controllerete, vedrete una moltitudine di messaggi che vanno ricondotti anche all’opera di sensibilizzazione attorno al revenge porn da circa 200 tra giornaliste e donne dello spettacolo che hanno scritto una lettera aperta: “Grazie per aver denunciato – le hanno scritto – la vittima sei tu”.

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