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Ripresa serie A, c'è un nodo playoff: i club non ci stanno

Nonostante importanti passi avanti per il ritorno del calcio in Italia, c'è una prospettiva che sembra spaventare molti.

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Ripresa serie A, c'è un nodo playoff: i club non ci stanno Fonte: 123RF

Se si inizia a fare luce sul futuro del calcio italiano, con il Consiglio Federale dello scorso giovedì che ha posto le basi per la ripartenza della serie A, la serie B e anche la serie C, ci sono ancora dei nodi da sciogliere. E soprattutto alcune prospettive che ai club non piacciono affatto. A partire dall’ipotesi che il massimo campionato italiano possa essere deciso da una formula inedita sui nostri campi: quella dei playoff e dei playout.

Non quindi il classico schema del “girone all’italiana”, con tutte le squadre che si affrontano tra loro due volte in partite di andata e ritorno, ma sfide secche legate ai rispettivi obiettivi: un gruppo di squadre in orbita scudetto ed Europa, altre a caccia semplicemente del migliore piazzamento, altre ancora dell’ambita salvezza.

Una soluzione legata all’eventuale insorgenza di nuovi stop legati all’emergenza sanitaria che già ha fermato il campionato a partire da marzo: “Precedentemente al riavvio dell’attività agonistica – si legge nel dispositivo – sarà competenza del Consiglio Federale determinare i criteri di definizione delle competizioni”.

Avverrà, come detto “laddove, in ragione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, le stesse dovessero essere nuovamente sospese, secondo i principi di seguito indicati: individuazione di un nuovo format (brevi fasi di playoff e playout al fine di individuare l’esito delle competizioni ivi incluse promozioni e retrocessioni)”.

La ‘Gazzetta dello Sport’ spiega però che la maggioranza delle società di serie A non vuole che il format del campionato sia modificato in corsa. Anche per ragioni giuridiche: troppo elevato sarebbe il rischio di ricorsi da chi inevitabilmente sarà danneggiato dai risultati del campo. In virtù, poi, di una formula non prevista dai regolamenti.

C’è anche l’aspetto economico, certamente non di secondo piano: i playoff e playout comporterebbero una drastica riduzione del numero totale di partite, che metterebbero in discussione l’ultima rata di pagamento dei diritti tv.

Potrebbero insomma esserci diversi problemi, che però il presidente federale Gabriele Gravina ha per il momento ignorato. Ribadendo in un’intervista a ‘Repubblica’ che questa sarà la strada.

“Se le condizioni sanitarie lo consentiranno, i campionati devono essere portati a termine regolarmente, altrimenti procederemo a introdurre playoff e playout“, ha spiegato.

E ora la speranza di molti è che davvero non ce ne sia bisogno.

SPORTAL.IT

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