Di risse pazzesche, colpi proibiti, gomitate, manate, spintoni, testate, calci ai tifosi ne abbiamo visti a bizzeffe nella storia del calcio. Zidane contro Materazzi, Cantona contro il tifoso del Crystal Palace, Tassotti contro Luis Enrique, Materazzi contro Cirillo, l’Inter contro il Valencia al Mestalla, Mexes contro Mauri, … Ma un episodio della gravità di quello che vi stiamo per raccontare, è assai raro.
È successo tutto su un piccolo campo di calcio nel cuore della Francia, precisamente nell’impianto sportivo del Saint-Eloi, formazione dilettantistica che ospitava il match contro il Baroc. Nel bel mezzo della gara, nonostante la partita si stesse giocando in un clima di tranquillità senza che qualcosa lasciasse presagire il tutto, Axel, giocatore dei padroni di casa, originario della Guyana, ha visto il cartellino rosso sventolato davanti alla sua faccia: l’arbitro ha ravvisato un colpo inferto a un avversario, tale Slimane, e lo ha espulso.
“Uno dei nostri giocatori ha dato un colpo a un avversario, in circostanze che non conosco – ha raccontato Sylvain Giraud, presidente del Saint-Eloi, ai microfoni della testata transalpina La Nouvelle Republique -. Ha preso un cartellino rosso. Ha lasciato il campo, l’ho accompagnato negli spogliatoi. Si è cambiato ed è rientrato a casa in auto”.
Quando la sfuriata sembrava essere acqua passata, però, Axel è tornato al campo accompagnato dal fratello Hanry, ha afferrato un fucile ed è entrato in campo, intorno al 70esimo minuto, per puntarlo contro l’avversario con cui aveva battibeccato poco prima. “L’abbiamo visto tornare allo stadio, è entrato in campo e stava tirando fuori un’arma – ha proseguito Giraud -. Quindi è andato a minacciare il giocatore con cui aveva avuto il diverbio e gli ha puntato contro il fucile”.
L’arbitro non ha potuto fare altro che interrompere la gara – che poi è stata vinta 2-0 dal Baroc – fino all’intervento della polizia, accorsa in fretta e furia al campo. Axel è stato condotto in caserma e, in seguito alla denuncia presentata da Slimane, è stato condannato dal Giudice del Tribunale penale di Poitiers a 4 mesi di carcere con la condizionale. In aggiunta gli è stato imposto il divieto di detenere e portare una qualsiasi arma.
A nulla è valsa la difesa di Axel: “Il mio avversario Slimane mi ha insultato e dato un colpo. Così io ho reagito a caldo e lo ho colpito a mia volta. Sono stato minacciato da diversi giocatori e tifosi del Baroc, così ho chiesto aiuto a mio fratello. Temevo che qualcuno fosse armato”.
“È stata una cosa pazzesca – ha testimoniato Missoum Redaouia, Segretario generale del Baroc -. tutto il mondo parla di quanto successo in questa gara, in uno stadio così piccolo…”.
Anche il fratello di Axel, comunque, non l’ha passata liscia: il Giudice lo ha riconosciuto colpevole di “aver introdotto un’arma senza motivazione legittima in un impianto sportivo” e per questo gli ha comminato 3 mesi di detenzione in carcere e 3 mesi di DASPO.
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