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Ruth Chepngetich squalificata tre anni per doping, l'atleta del record del mondo ammette: l'impatto sui titoli, primato salvo

La maratoneta kenyota ha ammesso di essere ricorsa a una sostanza proibita, che cosa accade ora dopo la decisione di squalificarla

Ultimo aggiornamento:

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Ruth Chepngetich squalificata tre anni per doping, l'atleta del record del mondo ammette: l'impatto sui titoli, primato salvo ANSA

La squalifica inflitta alla keniota Ruth Chepngetich ha dell’assurdo e dell’incredibile, considerato che si tratta della maratoneta che ha infranto il record mondiale (2:09:56) nell’ottobre 2024 divenendo un riferimento indiscutibile per l’atletica kenyota. Per sua stessa ammissione, ha assunto sostanze dopanti, in particolare un diuretico proibito, infrangendo un sogno costruito sulla dedizione e sul sacrificio. E chiudendo un capitolo doloroso con uno stop di ben tre anni.

La squalifica inflitta di tre anni a Chepngetich

L’atleta africana, sulla scena internazionale da sempre, ha ammesso di essersi macchiata della violazione delle normative anti doping, davanti alle istituzioni competenti: Chepngetich ha dichiarato all’Unità per l’integrità atletica dell’atletica leggera di aver assunto la sostanza proibita di fatto accettando le conseguenze. Dovrà scontare tre anni di squalifica.

Stando alla ricostruzione effettuata dall’AIU, Chepngetich ha ammesso di aver violato le regole in merito alla presenza e all’uso del diuretico vietato, l’idroclorotiazide, o HCTZ, che può essere utilizzato per mascherare l’uso di sostanze dopanti e per questa ragione rientra nell’elenco.

La ricostruzione dell’accaduto

Secondo la ricostruzione dalla ESPN, l’AIU ha riportato che il 31 luglio Chepngetich aveva modificato la sua precedente versione. “Ha scritto all’AIU per dichiarare che ora ricordava di essersi sentita male due giorni prima del test positivo e di aver assunto i farmaci della sua domestica come trattamento, senza aver preso alcuna misura per verificare se contenessero una sostanza proibita”, ha affermato l’AIU. Una spiegazione poi rivista.

“Ha affermato di aver dimenticato di rivelare l’accaduto agli investigatori dell’AIU. Ha inviato una foto del blister del farmaco, su cui era chiaramente indicata la dicitura ‘idroclorotiazide‘”. Insomma, l’imprudenza è rimasta tracciata nella memoria della nota piattaforma che ha fornito l’evidenza dell’assunzione.

L’AIU ha affermato che le norme antidoping considerano “tale imprudenza descritta da Chepngetich nell’assumere i farmaci della sua domestica come un intento indiretto, per il quale si applica una sanzione più severa di quattro anni”. La decisione di collaborare, e di ammettere le sue responsabilità, ha evitato alla kenyota di ricevere una squalifica maggiore. Il presidente dell’AIU, David Howman, ha affermato che il caso sottolinea che “nessuno è al di sopra delle regole” e ha elogiato l’impegno del settore nei confronti dell’integrità dello sport.

La sospensione a luglio

L’indagine aveva già comportato la sospensione dell’atleta a luglio, l’estate scorsa. L’AIU ha anche affermato che Chepngetich, 31 anni, ha deciso di confermare la fondatezza delle accuse e la sanzione, in seguito a un test positivo al diuretico vietato, effettuato su un campione del 14 marzo. Una data che, come spiegheremo, è decisiva anche in chiave record.

Alla maratona di Chicago, la maratoneta aveva battuto il record mondiale di quasi due minuti, abbattendo il tempo a 2 ore, 9 minuti e 56 secondi: un record ritenuto tale fino all’avvenuta verifica dell’assunzione di questo diuretico in grado di alterare le prestazioni atletiche.

Il comunicato e le conseguenze sui titoli

“L’Aiu ha sospeso Ruth Chepngetich per tre anni, a partire dal 19 aprile 2025, per la presenza e l’uso di una sostanza proibita”, ha scritto l’Aiu, che aveva sospeso provvisoriamente la keniota a luglio. I suoi risultati sono invalidati a partire dal 14 marzo 2025, data che esclude il record del mondo che rimane, quindi, della kenyota ed è ancora il tempo da battere.

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