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Sarri allo scoperto: "Ecco come giocherà la mia Juventus"

"Sarà una squadra che toccherà più palloni possibili, ma non voglio perdere le caratteristiche che aveva con Allegri".

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Sarri allo scoperto: "Ecco come giocherà la mia Juventus" Fonte: 123RF

Il neo tecnico della Juventus Maurizio Sarri ha rilasciato la prima intervista ufficiale da allenatore bianconero al sito ufficiale dei campioni d’Italia.

Il mister toscano ha fatto trapelare le sue prime idee in vista della prossima stagione: “Che Juventus sarà? Una squadra che dovrà rispettare le caratteristiche dei suoi giocatori che possono far vincere le partite. Il tentativo sarà quello di giocare più palloni possibili, ma questa è filosofia di gioco, poi vorrei che la squadra mantenesse alcune caratteristiche della formazione di Allegri, che ti dava anche la sensazione di poterla mettere sotto, poi improvvisamente ti dava la sensazione opposta. Avere questo tipo di capacità di resistere alle difficoltà e distruggere l’avversario in dieci minuti quando ci sono punti da raccogliere è troppo importante. Poi chiaro che la filosofia di gioco può essere diversa, ma non si deve perdere quel 99% di positivo che c’era nel modo di giocare nella Juventus di prima”.

Gli obiettivi per l’anno prossimo: “E’ una società che ha vinto tanto e nei prossimi 5 anni sarà difficile ripetere quanto fatto negli ultimi 5, anche statisticamente. L’obiettivo quindi deve essere dimenticarsi di tutte queste responsabilità e divertirsi e far divertire, possibilmente coniugando questo cercando di allungare la sequenza delle vittorie e risultati positivi”.

Imporre il proprio gioco in Europa: “Dobbiamo vivere l’Europa come quello che è. Una Juve così straripante in Italia fa pensare a una Juve straripante anche in Europa, ma il nostro movimento in questo momento non è questo. La Juve in questo momento in Europa rappresenta una delle dieci società di massimo livello e il fatto che di queste dieci cinque siano inglesi la dice lunga sul quadro in cui ci stiamo muovendo. Poi qui stiamo parlando dei massimi sistemi e delle difficoltà, ma alla fine ti alzi la mattina e l’obiettivo è vincere”.

Su Cristiano Ronaldo: “È più facile che un giocatore faccia diventare grande un allenatore che il contrario. Mentre a 35 anni pensi di poter incidere in maniera così feroce, nel corso delle esperienze ti rendi conto che fino a un certo punto incidi, poi a un certo punto la qualità del giocatore diventa determinante”.

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