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Serie A, stadi aperti al pubblico in Emilia-Romagna: le nuove regole

L'ordinanza del governatore Bonaccini: è la prima regione ad aprire gli stadi in Italia.

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L’Emilia Romagna è la prima regione a riaprire gli stadi in Italia. Il passo ufficiale è arrivato con un’ordinanza firmata dal governatore Stefano Bonaccini, che ha concesso la deroga al numero massimo di spettatori previsti per gli eventi sportivi di portata nazionale e internazionale.

L’opportunità è fondata su una precedente ordinanza regionale, a condizione che venga presentato dagli organizzatori un apposito piano per la sicurezza che garantisca l’applicazione di determinate misure anti-Covid, dal distanziamento e l’uso obbligatorio della mascherina agli accessi controllati, dalla sanificazione ai controlli fuori dalla struttura.

Il pubblico sarà sugli spalti di Parma e Reggio Emilia per le partite di Serie A Parma-Napoli e Sassuolo-Cagliari, in programma domenica, fino a un massimo di mille persone. Le regole da seguire: vietato assistere alle partite da postazioni in piedi, di introdurre all’interno dello stadio striscioni, bandiere o altro materiale e vietata qualsiasi forma di contatto fra giocatori e spettatori. I biglietti si potranno acquistare solo online e i tifosi dovranno indossare la mascherina.

Via libera anche agli spettatori della Formula 1 all’autodromo di Imola per il Gran Premio in programma il primo novembre: al circuito potranno accedere fino a 13.147 persone.

Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora in mattinata aveva preannunciato le intenzioni del governo, prima della mossa dell‘Emilia Romagna: “Finalmente già a partire dalle semifinali e dalle finali degli Internazionali di tennis potranno assistere mille spettatori a tutte le competizioni sportive che si terranno all’aperto e che rispetteranno scrupolosamente le regole previste in merito al distanziamento, mascherine e prenotazione dei posti a sedere”.

“Nelle prossime ore verrà ufficializzata la decisione ma desidero sin da subito ringraziare il ministro Speranza per la collaborazione e il Comitato Tecnico scientifico per aver tempestivamente programmato l’audizione che ho richiesto. Dal confronto con i rappresentanti dei miei uffici, sono emerse le condizioni per un ulteriore approfondimento delle questioni riguardanti il mondo sportivo e per la condivisione del nostro punto di vista in merito all’esigenza di non differenziare tra eventi culturali ed eventi sportivi. Un primo, ma significativo passo verso il ritorno, speriamo presto, alla normalità nello sport. Auspico il più rapido compimento di tutte le azioni necessarie per rendere immediatamente applicabile quanto deciso”.

Serie A, stadi aperti al pubblico in Emilia-Romagna: le nuove regole Fonte: Getty Images

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