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Sinner, la reazione di Vagnozzi al ritiro e i dubbi sul futuro: il cavillo del regolamento sul medical timeout

Il forfait contro Griekspoor a Shanghai complica i piani del rosso di San Candido per il finale di stagione: perché il gioco non è stato sospeso per i suoi crampi?

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Doveva essere il torneo del definitivo rilancio, del rosicchiamento di qualche altro punto a Carlos Alcaraz nella classifica ATP , in quella corsa verso il ritorno alla posizione numero 1 che rappresenta l’obiettivo a medio termine di tutto il team. Invece Shanghai si è rivelata un calice amarissimo per Jannik Sinner. Costretto a ritirarsi dopo due sole partite, steso dal micidiale mix di caldo e umidità che sta flagellando la metropoli cinese. Il rosso di San Candido lascia il Lontano Oriente zoppicando. Ma sono i dubbi sul futuro, adesso, a tormentare lui e lo staff. In primis coach Vagnozzi.

Sinner, le facce di Vagnozzi, Ferrara e Resnicoff

Più volte, nei momenti più delicati tra la fine del secondo e l’inizio del terzo set, le telecamere hanno “pizzicato” il box di Sinner. Cogliendo non poche espressioni preoccupate da parte del tecnico. Simone Vagnozzi è stato colto in un paio di smorfie, nel guardare Jannik in evidente difficoltà dal punto di vista fisico. Una preoccupazione sul volto condivisa con gli altri membri del team, il preparatore Ferrara e il fisioterapista Resnicoff. Che è successo a Sinner? Perché le cosce, il ginocchio hanno risentito così tanto del surplus di fatica delle ultime ore? Domande che necessiteranno di risposte nei prossimi giorni.

Il calendario: Jannik in campo nel Six Kings Slam di Riad

Il calendario è fitto e gli impegni si susseguono. Dopo il forzato riposo in quella che doveva essere la settimana decisiva del Masters 1000 di Shanghai, Sinner dovrà tornare subito in campo per giocare il preliminare del Six King Slam, il “quarto di finale” contro Tsitsipas in programma mercoledì 15 ottobre. Il mini torneo-esibizione di Riad si protrarrà fino al 18 e c’è da scommettere, visto anche l’elevatissimo ammontare del cachet, che Sinner sarà pronto per quella circostanza. Poi, programma alla mano, prenderà parte all’ATP 500 di Vienna (20-26 ottobre), al Masters 1000 di Parigi al via il 27 e, infine, alle ATP Finals al via dal 9 novembre a Torino. C’è sempre un grosso punto interrogativo, poi, sulle Finals di Davis a Bologna.

Il medical timeout negato a Shanghai: cosa dice il regolamento

In tanti si chiedono, intanto: perché non è stato concesso a Jannik di invocare un medical timeout al momento dei primi problemi fisici? Forse un intervento più lungo del fisioterapista, rispetto a quello “d’urgenza” messo in campo nel minuto di sospensione tra un game e l’altro, avrebbe potuto rimettere in sesto il campione azzurro, consentendogli di riprendere il match contro Griekspoor. In realtà c’è un cavillo del regolamento che ha impedito questa soluzione. Il medical timeout da tre minuti, infatti, è concesso per gli infortuni di gioco, non per i crampi. E Jannik è incappato in dei “semplici” crampi.

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