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Superlega, Juventus pronta a fare la guerra a Milan e Inter

I bianconeri, il Real Madrid e il Barcellona non hanno gradito il tradimento delle altre 9 squadre coinvolte nel progetto e vorrebbero il risarcimento danni.

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Caso Superlega, la Uefa si è mossa. I 9 club pentiti sono stati puniti ma anche perdonati per aver fatto retromarcia. Chi invece rischia ancora grosso sono Juventus, Real Madrid e Barcellona, le ultime 3 squadre a non aver rifiutato il progetto che tanto ha fatto discutere le ultime settimane. Le due spagnole e i bianconeri potrebbero non solo ricevere una multa pesante, ma anche essere escluse dalle competizioni Uefa per 2 anni. 

Da qui la contromossa: secondo il New York Times, Juventus, Real Madrid e Barcellona sono pronte ad intraprendere azioni legali nei confronti di chi si è tirato indietro. Si accende così ancora di più la sfida Champions tra i bianconeri e il Milan, ultima squadra ad aver cambiato idea sulla Superlega.

Una situazione non facile, che il presidente Fifa Gianni Infantino non avrebbe mai voluto affrontare: “La mia responsabilità è difendere tutto il calcio, ovunque. Ciò include club, leghe e federazioni di tutto il mondo, siano esse piccole, medie o grandi, con diversi livelli di sviluppo. Sono stato molto chiaro sulla mia posizione e su quella della Fifa su questo argomento. Sosteniamo la Uefa nel suo rifiuto della Superlega. Siamo contrari e ci opporremo sempre a qualsiasi competizione che non faccia parte della struttura internazionale del calcio”.

Infantino preferirebbe evitare sanzioni: “Detto questo, è anche mio obbligo mediare tra le parti in modo che inizi un dialogo profondo e costruttivo alla ricerca di soluzioni positive. Occorre affrontare insieme i problemi del calcio. Per quanto riguarda le sanzioni, ci sono organi competenti e indipendenti che analizzeranno cosa si può e si deve fare al riguardo, quindi non è mio compito parlarne. Le porte della Fifa sono sempre aperte ma non accetteremo proposte che contraddicono i valori del nostro gioco, come il merito sportivo, la solidarietà, l’integrità e l’equo accesso alle competizioni”. 

Infantino ha chiuso l’intervista ad As parlando dei giovani, che sembrano aver perso interesse per il calcio anche dopo le ultime vicende: “Il mondo cambia rapidamente e quella che prima è stata una formula per il successo potrebbe non esserlo più per il futuro, ma non possiamo e non dobbiamo scendere a compromessi. D’altra parte, mantenere tutto esattamente uguale potrebbe non attrarre un pubblico più giovane come prima, ed è per questo che penso che dovremmo discutere l’idea se sia possibile avere meno partite, ma più importanti”.

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