Non tutte le ciambelle riescono col buco, e non tutte le tappe di montagna fanno rima con Tadej Pogacar. Che anche quando non vince, però, fa capire di aver vinto lo stesso: Thymen Arensman un modo per anticiparlo sul traguardo del tappone pirenaico con arrivo a Luchon-Superbagneres l’ha trovato, e di questi tempi una cosa del genere è comunque destinata a fare notizia. Anche se Tadej ha fatto capire di non aver voluto forzare troppo la mano: ha lasciato sfogare un po’ Vingegaard, regolato allo sprint con uno dei soliti balzi esplosivi del campione del mondo. Il tutto nel giorno in cui il Tour, come qualcuno aveva fiutato, ha perso Remco Evenepoel.
- Remco ha detto stop: il ritiro prima delle montagne
- Pogacar attendista, Vingegaard lo provoca: "Ma non lo batti"
- Che paura: un'ammiraglia Ineos colpisce uno spettatore!
Remco ha detto stop: il ritiro prima delle montagne
Vedere per credere ciò che avevamo scritto 24 ore fa: il belga, sverniciato (e un po’ umiliato) da Vingegaard nella cronometro di venerdì, ha impiegato un’ottantina di chilometri per convincersi che andare avanti fino a Parigi sarebbe stato un supplizio, anziché un’opportunità. Ha trovato un modo anche originale per chiudere la sua esperienza in terra di Francia: ha consegnato una borraccia a un giovanissimo tifoso presente a bordo strada, quindi ha parcheggiato la bici ed è salito nell’ammiraglia, guidata dall’italiano Davide Bramati.
Ritiro inevitabile: una condizione non al top e qualche difficoltà di troppo mostrata nel tenere le ruote dei migliori hanno suggerito a Remco di dire addio al Tour, magari con l’idea di spostare le proprie attenzioni alla Vuelta (giusto ricordare quanto successo lo scorso dicembre, con l’incidente in allenamento che l’ha tenuto fuori dai giochi fino ad aprile inoltrato). Sul podio virtuale così sale Florian Lipowitz, rivelazione di casa Red Bull Bora Hansgrohe, con Onley, Vauquelin e il compagno di squadra Roglic (che sembra star meglio) come principali antagonisti.
Pogacar attendista, Vingegaard lo provoca: “Ma non lo batti”
Tornando alle questioni di vertice, Pogacar nel tappone che ha visto i corridori superare Tourmalet, Col d’Aspin e Peyresourde prima di raggiungere Luchon è sembrato voler andare suo del passo suo, senza forzare. Una sensazione che ha avuto anche Vingegaard, che dopo l’arrivo ha fatto esplicitamente riferimento all’immobilismo del rivale.
“Da come si stava muovendo la UAE, la sensazione avuta in corsa era quella di un attacco imminente da parte loro, che pure non s’è concretizzato. A quel punto ho preferito giocarmi le mie carte, anche perché come ho detto dopo la crono ho avvertito nuovamente buone sensazioni e ho provato ad attaccare con convinzione. Chiaro che Pogacar in questo momento non lo batti, ma se non tenti non potrai mai sapere se c’è ancora una possibilità”.
Pogacar dalla sua ha mostrato di essere solidissimo, anche se il fatto che nessuno abbia la forza di attaccarlo lo aiuta a non strafare. Domani giornata da fughe, lunedì riposo e poi il Mont Ventoux: lo show della maglia gialla potrebbe riprendere proprio da lì.
Che paura: un’ammiraglia Ineos colpisce uno spettatore!
In una giornata senza particolari spunti (a eccezione del ritiro di Remco) a fare notizia è piuttosto la guida spericolata dell’ammiraglia della Ineos Granadiers, letteralmente piombata contro uno spettatore durante l’ascesa del Peyresourde.
Le immagini video, benché un po’ sfocate per via della pioggia e della nebbia, hanno immortalato un’ammiraglia del team britannico urtare uno spettatore vestito con un impermeabile verde, intento a riprendere i corridori con uno smartphone. Il malcapitato ha sbattuto contro il cofano e poi è rotolato a terra, con l’auto che s’è prontamente fermata e le immagini internazionali che da prassi hanno staccato verso altre situazioni di gara.
In quel momento mancavano 32 km all’arrivo e la Ineos aveva Arensman (poi vincitore di tappa) e Rodriguez tra i fuggitivi. Per il momento non ci sono aggiornamenti sulle condizioni del malcapitato spettatore.