Mancava la discesa tra le skills di Tadej Pogacar, e alle Tre Valli Varesine a che questa piccola mancanza è stata sanata. Perché anziché quando la strada saliva, è appunto quando ha cominciato a picchiare verso il basso che lo sloveno ha fatto il vuoto, andando a imporsi come da pronostico nell’edizione numero 104 della storica corsa lombarda, di fatto andando anche a sanare un altro buco, quello aperto lo scorso anno dal rinvio per maltempo. Stavolta, bel tempo ed ennesima dimostrazione di forza del campione del mondo sloveno, che dopo l’Europeo conquista anche la seconda corsa disputata con la “nuova” maglia iridata.
- Tadej è stato di parola: il ringraziamento del patron Oldani
- Philipsen sorprende, ma non è Jasper: è danese e ha... 18 anni
Tadej è stato di parola: il ringraziamento del patron Oldani
L’aveva promesso un anno fa al patron Oldani: “Tra un anno torno e vinco, stanne certo”. È stato di parola Tadej, ma almeno ha avuto l’originale idea di far saltare il banco quando mancavano una ventina di chilometri all’arrivo, ma prediligendo un allungo in discesa anziché attendere la salita finale dei Ronchi. “Sono contento di essere tornato, lo scorso anno era impossibile correre, mentre stavolta il meteo era eccellente. Questa gara è perfetta per far girare le gambe e rifinire la preparazione in vista del Giro di Lombardia e sono davvero molto soddisfatto di come sono riuscito ad affrontarla. S’era messa una bella situazione là in cima al gruppo e ho saputo sfruttarla a dovere”.
Una festa per tutti, inclusi gli organizzatori, che aspettavano solo un cenno dalla maglia iridata. “Tadej ha dimostrato di essere un campione sotto ogni punto di vista”, ha commentato Renzo Oldani, patron della corsa. “Aveva dato la sua parola che sarebbe tornato, e così è stato: non è da tutti in questo mondo”. Il fatto poi che abbia vinto nobilita ulteriormente una corsa che fa parte della storia del pedale italiano: l’hanno vinta tra gli altri Bartali, Coppi, Magni, Merckx, Moser, Saronni, Bugno, Chiappucci, Rebellin, Nibali e Roglic, giusto per citarne qualcuno. Pogacar l’aveva già conquistata nel 2022, e come da copione quest’anno ha concesso il bis.
Philipsen sorprende, ma non è Jasper: è danese e ha… 18 anni
Sul podio di giornata, accanto alla maglia iridata, hanno trovato posto il sempre più sorprendente Albert Whiten Pihilpsen, danese appena 18enne della Lidl Trek (il cognome non mente: nulla a che vedere con l’olandese Jasper, ma di quest’altro Philipsen se ne sentirà parlare molto in futuro) e pure il redivivo Julian Alaphilippe, che in quest’ultima parte di stagione sta dimostrando di aver ritrovato una buona gamba.
Tra i più attivi di giornata, anche Egan Bernal: il colombiano aveva tentato un assolo solitario ai -45 km dall’arrivo, ma è stato ripreso proprio grazie al lavoro degli UAE, con Del Toro in appoggio a Pogacar. Garofoli, giunto 15esimo, il migliore degli italiani in una giornata che ha visto almeno la vittoria di Elisa Longo Borghini nella gara femminile, un successo che ripaga la campionessa italiana in carica di qualche delusione di troppo tra mondiale ed Europeo.
