Milano l’ha fatto per davvero: dopo 18 competizioni nazionali finite nelle mani di Conegliano, Paola Egonu e compagne hanno detronizzato le Pantere e hanno messo le mani sulla Supercoppa Fineco, primo trofeo stagionale. L’hanno fatto al termine della solita maratona, con il pubblico di Trieste che ha assistito a qualcosa che non era nelle attese: al quinto set, vinto 15-12, la Numia ha spodestato la Prosecco Doc Imoco dal suo trono. E Per Santarelli, dopo il ko. nella finale iridata sulla panchina della Turchia, è un altro shock. Con Paola Egonu che come da copione ha messo giù il pallone della vittoria.
- Conegliano tradita da Gabi e Zhu: l'ex Lanier è velenosa
- Egonu implacabile, Sillah non basta: finisce un'era
- Egonu da 30 punti, non bastano i 32 di Haak
Conegliano tradita da Gabi e Zhu: l’ex Lanier è velenosa
Conegliano come da copione è partita subito a marce ingranate. La diagonale Wolosz e Haak ha subito pagato dividendi, con Milano che ha provato a tenere affidandosi all’ex Lanier e alla giovane Piva in banda, ma vedendosi subito costretta a inseguire sin dalle prime battute (9-4 senza colpo ferire). Le battute di Bosio e i soliti attacchi di Egonu la rimettono subito in carreggiata, ma un muro di Sarah Fahr e un ace di Isabelle Haak spezzano definitivamente la lancia a favore delle Pantere, che a quel punto devono soltanto amministrare sfruttando i colpi sopra la media delle proprie attaccanti (anche Gabi s’iscrive alla partita) per il 25-18 finale.
Nel secondo set il copione, almeno per metà , è il medesimo: sul 9-4 la Numia appare già al gancio, ma trova le rispose desiderate a muro (prima Bosio, poi Kurtagic) e lentamente risale. Quando poi si presenta al servizio Paola Egonu, con l’Imoco avanti di due lunghezze, la partita cambia spartito: un ace, un attacco e un delizioso pallonetto spingono Milano per la prima volta avanti sul 17-16, con Bosio che manda una volta di più in tilt la ricezione delle pluricampionesse d’Italia (il suo secondo ace vale il 21-19). A quel punto basta un errore di Zhu per rendere più facile il compito alle ragazze di Lavarini, che vincono 25-21 e rimettono la sfida in parità .
Egonu implacabile, Sillah non basta: finisce un’era
La Milano che esce dai blocchi nel terzo set è di tutt’altra pasta, e si vede: adesso è la formazione meneghina a menare le danze, con le Pantere che mostrano qualche segnale di cedimento (già intravisto nel corso delle prime gare stagionali, precampionato incluso). Gabi e Zhu faticano a trovare ritmo e la Numia scappa sul +4 (12-8), poi a muro Egonu e Danesi scavano un solco non più richiudibile, anche se l’ingresso di Sillah riaccende a tratti le compagne (sul 20-17 Lavarini ferma il match, e fa bene).
Un attacco out di Chirichella confeziona il 25-20 col quale Milano si garantisce almeno il tiebreak, che diventa presto realtà perché l’Imoco nel quarto set torna a dettare legge grazie a due muri di Marina Lubian che indirizzano presto la contesa. Egonu e compagne mollano subito l’osso (finisce 25-13) e rimandano così il verdetto al quinto e decisivo set, quello deputato per riscrivere la storia.
Egonu da 30 punti, non bastano i 32 di Haak
Milano l’ha condotto con autorità , senza mai voltarsi dopo essere partita subito a marce ingranate. Ha pagato la scelta di affidarsi dal terzo set in poi a Emma Cagnin in banda (al posto di Piva): la protagonista che non t’aspetti in una serata nella quale la Numia ha messo in mostra i pezzi migliori del repertorio, affidando a Egonu tutti i palloni che scottano (30 punti per l’opposto della nazionale: nessun’altra giocatrice di Lavarini è andata in doppia cifra).
Haak di punti ne ha firmati 32, ma non sono bastati per porre rimedio a una situazione che è parsa subito complicata. Così, dopo le avvisaglie già ammirate nella Courmayeur Cup e nell’esordio contro la UYBA (vittoria al tiebreak ma dopo essere andate sotto 2-0), Conegliano ha segnato il passo. Con Gabi abbondantemente sotto i suoi standard e anche Zhu non così dentro la partita.
Santarelli avrà molto da lavorare: dopo 6 anni di dominazione totale, le Pantere si sentono un po’ meno invincibili. Col Vero Volley che ha aperto una breccia in una muraglia che pareva invalicabile.
