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Volley, la Milano di Egonu fa la storia: vince la Supercoppa e spodesta Conegliano dopo 18 titoli nazionali di fila

Clamoroso a Trieste: la Numia Milano conquista la Supercoppa Italiana battendo al quinto set Conegliano, che non perdeva una finale sul suolo nazionale dal 2019. Egonu mattatrice: Lavarini esulta

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Milano l’ha fatto per davvero: dopo 18 competizioni nazionali finite nelle mani di Conegliano, Paola Egonu e compagne hanno detronizzato le Pantere e hanno messo le mani sulla Supercoppa Fineco, primo trofeo stagionale. L’hanno fatto al termine della solita maratona, con il pubblico di Trieste che ha assistito a qualcosa che non era nelle attese: al quinto set, vinto 15-12, la Numia ha spodestato la Prosecco Doc Imoco dal suo trono. E Per Santarelli, dopo il ko. nella finale iridata sulla panchina della Turchia, è un altro shock. Con Paola Egonu che come da copione ha messo giù il pallone della vittoria.

Conegliano tradita da Gabi e Zhu: l’ex Lanier è velenosa

Conegliano come da copione è partita subito a marce ingranate. La diagonale Wolosz e Haak ha subito pagato dividendi, con Milano che ha provato a tenere affidandosi all’ex Lanier e alla giovane Piva in banda, ma vedendosi subito costretta a inseguire sin dalle prime battute (9-4 senza colpo ferire). Le battute di Bosio e i soliti attacchi di Egonu la rimettono subito in carreggiata, ma un muro di Sarah Fahr e un ace di Isabelle Haak spezzano definitivamente la lancia a favore delle Pantere, che a quel punto devono soltanto amministrare sfruttando i colpi sopra la media delle proprie attaccanti (anche Gabi s’iscrive alla partita) per il 25-18 finale.

Nel secondo set il copione, almeno per metà, è il medesimo: sul 9-4 la Numia appare già al gancio, ma trova le rispose desiderate a muro (prima Bosio, poi Kurtagic) e lentamente risale. Quando poi si presenta al servizio Paola Egonu, con l’Imoco avanti di due lunghezze, la partita cambia spartito: un ace, un attacco e un delizioso pallonetto spingono Milano per la prima volta avanti sul 17-16, con Bosio che manda una volta di più in tilt la ricezione delle pluricampionesse d’Italia (il suo secondo ace vale il 21-19). A quel punto basta un errore di Zhu per rendere più facile il compito alle ragazze di Lavarini, che vincono 25-21 e rimettono la sfida in parità.

Egonu implacabile, Sillah non basta: finisce un’era

La Milano che esce dai blocchi nel terzo set è di tutt’altra pasta, e si vede: adesso è la formazione meneghina a menare le danze, con le Pantere che mostrano qualche segnale di cedimento (già intravisto nel corso delle prime gare stagionali, precampionato incluso). Gabi e Zhu faticano a trovare ritmo e la Numia scappa sul +4 (12-8), poi a muro Egonu e Danesi scavano un solco non più richiudibile, anche se l’ingresso di Sillah riaccende a tratti le compagne (sul 20-17 Lavarini ferma il match, e fa bene).

Un attacco out di Chirichella confeziona il 25-20 col quale Milano si garantisce almeno il tiebreak, che diventa presto realtà perché l’Imoco nel quarto set torna a dettare legge grazie a due muri di Marina Lubian che indirizzano presto la contesa. Egonu e compagne mollano subito l’osso (finisce 25-13) e rimandano così il verdetto al quinto e decisivo set, quello deputato per riscrivere la storia.

Egonu da 30 punti, non bastano i 32 di Haak

Milano l’ha condotto con autorità, senza mai voltarsi dopo essere partita subito a marce ingranate. Ha pagato la scelta di affidarsi dal terzo set in poi a Emma Cagnin in banda (al posto di Piva): la protagonista che non t’aspetti in una serata nella quale la Numia ha messo in mostra i pezzi migliori del repertorio, affidando a Egonu tutti i palloni che scottano (30 punti per l’opposto della nazionale: nessun’altra giocatrice di Lavarini è andata in doppia cifra).

Haak di punti ne ha firmati 32, ma non sono bastati per porre rimedio a una situazione che è parsa subito complicata. Così, dopo le avvisaglie già ammirate nella Courmayeur Cup e nell’esordio contro la UYBA (vittoria al tiebreak ma dopo essere andate sotto 2-0), Conegliano ha segnato il passo. Con Gabi abbondantemente sotto i suoi standard e anche Zhu non così dentro la partita.

Santarelli avrà molto da lavorare: dopo 6 anni di dominazione totale, le Pantere si sentono un po’ meno invincibili. Col Vero Volley che ha aperto una breccia in una muraglia che pareva invalicabile.

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Inglas Vetri

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