Lāex tecnico di Roma e Lazio Zdenek Zeman in unāintervista a cuore aperto alla Gazzetta dello Sport ha fatto un bilancio della sua vita e ha rivelato un dramma vissuto in famiglia negli ultimi anni: āQual ĆØ la cosa piĆ¹ importante nella vita? La propria salute e quella di chi hai vicino. E di conseguenza mi spaventa la malattia. Ho vissuto in questi ultimi anni il dramma di mio figlio Andrea che ha affrontato con coraggio una grave malattia. In quel momento in cui hai paura che il corso della natura si stia rovesciando, nulla ha piĆ¹ un senso. Ogni certezza si sgretola. Ć stato uno shock di cui parlo solo ora perchĆ© si ĆØ risolto abbastanza bene. Ma solo chi ha vissuto qualcosa di simile puĆ² capire sensazioni, il vuoto, il male dentro che niente puĆ² attenuare finchĆ© le cose non tornano al loro postoā.
Lāallenatore boemo dichiara di non avere rimpianti particolari: āNon potrei farlo anche volendo. Ho commesso errori, ma chi non ha mai fatto cose di cui si ĆØ pentito? Sciocchezze perĆ² rispetto alla vita globale. Ho vissuto la mia come volevo e se ho sbagliato lāho fatto in buona fede. CāĆØ solo una ferita mai rimarginata, ma non per colpa miaā¦ Nellāestate del 1968 da Praga venni a Palermo con mia sorella per passare le vacanze con mio zio ÄestmĆr VycpĆ”lek. ScoppiĆ² lāinsurrezione politica che portĆ² alla Primavera di Praga. E nella notte fra il 20 e il 21 agosto ci fu lāinvasione sovietica. Rimasi in Italia senza poter tornare: per venti anni non ho piĆ¹ rivisto la mia famiglia. Venti anni senza ricordi. Non mi mancano coppe e scudetti, mi mancano quei 20 anniā.
Il futuro: āChiedo la salute dei miei familiari e altri 20 anni per me. La carriera dipende da chi chiama ma spero ancora di ricevere lāaffetto degli sportivi, il riconoscimento per quello che sono riuscito a dare e dire alla genteā.
Zeman si aspetta ancora una chiamata: āPassione, voglia e testa sono le stesse. Le mie idee e il mio calcio ancora moderni. Sei anni fa dissi che ero avanti 20 anni: resto in vantaggio di 14ā.
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