Anche se è in pensione da un po’, Riccardo Cucchi è rimasto attaccato col filo ombelicale alla trasmissione dove ha lavorato per decenni, ovvero Tutto il Calcio minuto per minuto. L’ex radiocronista su twitter si diverte a raccontare aneddoti ed episodi singolari vissuti nella sua lunga carriera e stavolta rivela un trucchetto usato dal responsabile del programma.
Il tweet di Riccardo Cucchi su Giobbe
Cucchi scrive: “Una delle virtù di un radiocronista di Tuttoilcalcio è rispettare i tempi. Sapete come un signore del microfono come Mario Giobbe ci faceva capire che dovevamo chiudere? Si avvicinava al microfono e “tirava su con il naso”. Gli ascoltatori non sentivano nulla. Noi in cuffia, sì.”.
La nostalgia scatta sui social
Il solo ricordo di quello che era un tempo “Tutto il calcio”, quando non c’erano le pay-tv, fa scattare l’effetto nostalgia sui social.
Le reazioni sul web alle parole di Cucchi
C’è chi scrive: “Chi non ha ascoltato mai “Tutto il calcio minuto per minuto” non può rendersi conto di quello che ha perso. Vedere con la fantasia e più bello che la realtà stessa.” o anche: “Resterà un ricordo della mia infanzia , solo minuto e punteggio”.
Da Mario Giobbe ad Ezio Luzzi, i ricordi su twitter
Fioccano i ricordi: “Fantastico Giobbe, che ricordi…proprio vero che la radio resta molto molto più impressa nei pensieri…”o anche: “A me alle volte faceva bonariamente irritare Ezio Luzzi che teneva per sè un po troppo la linea, almeno a mio giudizio di tifoso di parte, dal campo di serie B collegato e io friggevo per tornare al campo dove giocava il mio Milan ahah”.
Qualcuno ironizza (“Cavolo ma se gli colava il naso non parlavate mai”) ma i più si commuovono: “Io ho il ricordo di Provenzali che riprendeva un inviato invitandolo con gentilezza ad interventi più brevi”.
La domenica dei radioascoltatori di un tempo
La foto più bella è quella infine descritta da un utente: “Avete fatto sognare la maggior parte degli uomini italiani lo sapete vero? Le domeniche con lo stereo della macchina ad alto volume, intorno io e i miei cugini a giocare con un pallone, mio padre con gli zii ad aggiornare su schedine vuote i parziali delle partite”.