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Addio a Damiano Zugno, stroncato da un tumore a soli 31 anni

Il calciatore è stato stroncato da un male incurabile che sembrava vinto appena un anno fa

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Quel tumore al cervello che aveva sconfitto, appena qualche mese fa, lo ha annientato oggi a un anno di distanza. Damiano Zugno, aveva appena 31 anni, 32 da compiere ad agosto: davvero pochi per arrendersi o sentirsi sconfitto. Aveva una grande passione, il calcio, che lo aveva segnato fin da quando aveva incominciato a prendersi quella confidenza con il pallone che li vedeva studiarsi, piacersi e diventare poi amici come avviene a tanti ragazzi.

Damiano aveva iniziato a giocare davvero e i contratti ne erano la conseguenza più ovvia, quando alla passione si combina il talento: diverse le formazioni del Nordest in cui aveva militato, tra cui Spinea, Istrana, Martellago, Calvi Noale, Zero Branco. Società e squadre seguite e amate dai propri tifosi che ricordano Zugno con gratitudine. Era il calciatore prof, amato da appassionati e dai suoi studenti.

Tanti messaggi di affetto e vicinanza stanno arrivando in queste ore, tra cui quello del Venezia Fc. Nato il 4 agosto 1988 a Mirano, Zugno è cresciuto nelle giovanili arancioneroverdi ed ha vestito le maglie di Mantova, Calvi Noale, Mestre, Real Martellago, Spinea, Istrana e Zero Branco.

Addio Damiano Zugno: il ricordo del Venezia

“La società arancioneroverde si stringe attorno ai familiari e agli amici di Damiano in questo momento di dolore”, il comunicato del Venezia. Un lungo e commosso ricordo gli è stato dedicato anche dalla società Calvi Noale: “Scendono le lacrime, copiose, inarrestabili, alla notizia che ci è giunta di Damiano. Una brutta malattia lo ha strappato ai suoi cari. Lui che poco più di un anno fa annunciava il ritorno sui campi di gioco dopo aver sconfitto un tumore al cervello. Che subdolamente è tornato togliendoci il suo sorriso, la sua grinta, la sua voglia di vivere”.

Il ritorno nel 2019 dopo aver sconfitto il cancro

Scrive ancora la Calvi: “Damiano era il giocatore ideale, il professore perfetto, l’amico sempre presente. Come calciatore era stimato e rispettato da tutti, compagni e avversari. Come professore era in grado di appassionare i ragazzi che lo seguivano perché lui ci metteva passione e sentimento nell’insegnare. Come amico sapeva trovare le parole giuste e il modo di sostenerti anche quando avrebbe potuto mollare. Ma lui non ha mai mollato, grazie al calcio e allo studio. A Noale è passato nelle stagioni importanti del 2013 e ha inevitabilmente lasciato il segno. Come in qualsiasi altra società dove ha militato. Ecco perché Damiano non ha perso contro quel maledetto male. Perché Damiano ci ha mostrato cosa volesse dire lottare, resistere, e affrontare il peggiore dei nemici a viso aperto. Avevamo tutti insieme esultato con lui nel 2019, come nella più bella delle vittorie. Adesso siamo uniti a tutti coloro che lo hanno conosciuto, abbracciati a centrocampo, abbracciati idealmente proprio oggi che un’altra pandemia ce lo vieta, a stringerci a lui che ci mancherà tanto… abbracciati al nostro capitano… grazie di tutto Damiano, che la terra ti sia lieve”.

Il ricordo del sindaco di Martellago

Il sindaco di Martellago, Andrea Saccarola, lo ha descritto con queste parole, pubblicate sul suo profilo facebook: “Oggi è un giorno triste per la Martellago sportiva e per tutta la nostra comunità.
Siamo stati raggiunti dalla notizia della prematura scomparsa di Damiano Zugno, il capitano della formazione gialloblu.
Damiano ad agosto avrebbe compiuto 32 anni e fino all’ultimo ha giocato la sua partita personale contro un male spietato.
Un grande giocatore ma prima di tutto un grande uomo.
Damiano era insegnante all’Istituto Paritario Galilei di Treviso.
Un esempio per i suoi allievi e per i suoi compagni di squadra.
Riposa in pace.
Condoglianze alla famiglia”.

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