Talento puro. Mancino dal piede educatissimo. Nato nelle giovanili del Monza nei primi anni 90 approda a Firenze dopo il doloroso addio di Baggio
Robbiati ha vissuto i suoi migliori anni a Firenze. Nella Viola ha vinto anche trofei importanti al fianco di campioni come Batistuta, Rui Costa e Toldo
Ci sono campioni che chi ama il calcio non può dimenticare. Ma che a distanza di anni inevitabilmente hanno fatto perdere le loro tracce: in questa gallery accompagniamo i più nostalgici a fare un tuffo nel passato e i più giovani a scoprire le vecchie glorie di un calcio che fu
Oggi è un grande preparatore di portieri con una carriera lunga quasi 40 anni. Però negli anni 60/70 è stato un portiere in diverse squadre di Serie A soprattutto Milan , Cagliari e Como
Villiam Vecchi (sì, con la V normale) reggiano classe 1948 è stato il portiere di alcune imprese epiche del Milan. Fu a lungo riserva del "ragno nero" Cudicini, ma riuscì a ritagliarsi la sua visibilità. Poi militò nel Como portandolo in Serie A. Dopo la carriera tra i pali è diventato preparatore al Milan e addirittura al Real Madrid
Chi è questo anziano signore con lo sguardo apparentemente un po' triste? I tifosi del Cagliari, del Cesena e della Nazionale non possono non riconoscerlo
Pierluigi Cera, veronese classe 1941 è stato, il primo libero della grande tradizione italiana. Nato centrocampista nel Cagliari campione d'Italia del 1970 Manlio Scopigno lo reinventò libero per necessità E lui interpretò il ruolo a modo suo: non un portiere senza mani come era anticamente, ma un regista arretrato, con personalità, visione di gioco, tocco di palla. Fu lui a portare i sardi allo scudetto del '70 e nel Mondiale dello stesso anno, a dirigere la difesa di una delle Nazionali più belle di sempre. Insomma un vero campionissimo, leggenda per i tifosi del Cagliari e per quelli del Cesena che con lui in difesa arrivarono addirittura sesti nel 1975-76 con una storica qualificazione alla Coppa Uefa
Anno 1968. Chi è il giovanotto sulla sinistra con la frangetta e la tuta del Milan che posa assieme all'indimenticabile "paròn" Nereo Rocco?
E' proprio Pierino Prati, uno dei centravanti che hanno fatto la storia del Milan. Classe 1946 ha praticamente vinto tutto con il Milan di Rocco negli anni 60. Coppe dei Campioni, l'Intercontinentale,
Riconoscerlo è facile anche se oggi non ha più i baffoni di un tempo e i capelli neri sono diventati grigi. E' una autontica leggenda del calcio granata
E' Claudio Sala, brianzolo classe 1947. Una vita o quasi passata con la maglia del Toro con cui ha vinto lo scudetto del 1975-76. Un giocatore dalla classe sopraffina: dribbling , ma soprattutto la capacità di pennellare cross in area per i gemelli del gol Graziani-Pulici. Purtroppo per lui in quel periodo c'era in giro un certo Franco Causio e quindi la maglia azzurra l'ha indossata di rado: ha comunque partecipato al Mundial 78
Guardatelo bene. E' stato un giocatore a modo suo unico. Polivalente, dotato di una corsa infinita e di un tiro potentissimo
Angelo Domenghini (classe 1941) possiamo considerarlo il prototipo del calciatore moderno: impiegato soprattutto come ala destra o come esterno d'attacco era in grado di coprire più ruoli. Giocò soprattutto negli anni 60 e 70. Prima fece le fortune di Atalanta (1 Coppa Italia) e Inter (2 scudetti) poi entrò nella leggenda contribuendo alla vittoria dello scudetto del Cagliari nel 1969 -70 e alla straordinaria spedizione azzurra del 1970 in Messico
Classe 1945, è stato un portiere di lunghissimo corso nella Serie A degli anni 70. Ha militato soprattutto nella Juve, nel Napoli e nella Fiorentina (qui nella stagioen 1977-78 con Giancarlo Antognoni). A Napoli gli diedero il soprannome di Gedeone
Dopo la carriera da portiere è rimasto nel mondo del calcio con ruoli importanti prima nel Parma, poi in Nazionale, poi nel Milan e infine ancora al Parma. Oggi è nello staff tecnico del Varese
Chi è questo anziano signore posato e pacifico? I tifosi della Juve (e i tifosi delle squadre rivali) lo avranno sicuramente riconosciuto: è stato uno dei mediani più grintosi della storia della Serie A
E' Beppe Furino, il vero instancabile motore della Juve trapattoniana anni 70. Giocatore tutto grinta, temperamento e concretezza era il regista della squadra. Palermitano di nascita in bianconero ha giocato oltre 350 partite e vinto 8 scudetti
Roberto Pruzzo, genovese di Crocefieschi è un centravanti simbolo di una squadra. Era lui il bomber della Roma dei primi anni 80 che vinse lo scudetto del 1982-83 con Liedholm in panchina. Fortissimo di testa e in acrobazia era un vero uomo d'area e se la giocava alla pari con Paolo Rossi (con cui era in ballottaggio per andare ai Mondiali dell'82). Ha segnato 106 gol in giallorosso e altri 57 con il Genoa (la sua prima squadra)
Dal carattere non proprio facilissimo, Pruzzo era un calciatore fumatore e non riuscì a legare con il mondo della Nazionale pur essendo più volte il capocannoniere della Serie A. Finita la carriera di giocatore ha fatto l'allenatore e il dirigente sportivo
Beppe Savoldi è famoso nella storia del calcio italiano per essere stato nel 1975 al centro di un eccezionale trasferimento dal Bologna al Napoli per il costo complessivo di 2miliardi di lire: da qui il soprannome. In carriera ha vestito le maglie anche di Atalanta e Bologna
Beppe Savoldi ebbe un finale di carriera turbolento: implicato nel primo calcioscommesse fu squalificato per 3 anni e mezzo. Dopo il campo è diventato allenatore senza però mai tornare sui terreni della Serie A
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