Diego Armando Maradona è stato sepolto nel cimitero di 'Jardin de Bella Vista', accanto ai suoi genitori avvolto nella bandiera argentina. Tra i presenti pochissime persone, gli affetti più presenti. C'erano le figlie Dalma, Gianina e Jana, l'ex moglie, Claudia Villafañe, e la sua ex compagna Verónica Ojeda. Presente anche il nipote Johnny, che viveva con lui.
Ne danno notizia le tv locali che hanno seguito per tutta la giornata in diretta prima la camera ardente, con gli scontri che ne sono seguiti davanti alla Casa Rosada e poi il trasferimento del feretro al cimitero e la cerimonia privata prima dell'inumazione
Il feretro è giunto al cimitero dopo più di un'ora di viaggio. Una folla con bandiere e striscioni, intonando cori da stadio, ha accolto l'arrivo del corteo al cimitero, dove è stato attivato un forte dispiegamento di forze di sicurezza per evitare che le persone si avvicinassero all'ingresso. Un piccolo gruppo di parenti e stretti collaboratori a atteso l'arrivo del feretro, per un ultimo saluto.
All'esterno della Casa Rosada la tensione è salita fino a scoppiare in veri tafferugli: le forze del'ordine sono intervenute e in tenuta antisommossa hanno contenuto gli episodi. Purtropo, anche in questa circostanza, sono stati diffuso macabri e irrispettosi selfie con Maradona, ormai privo di vita. Il responsabile è stato licenziato dall'agenzia delle pompe funebri
Il corteo è stato seguito e scortato da una folla immane di tifosi o meno che hanno voluto salutare Maradona. All'altezza dello stadio del Velez si sono visti anche dei fuochi d'artificio e c'è chi ha provato anche a seguire fino all'ultimo la salma di Maradona, a bordo di auto e moto, sventolando le maglie del Boca e della nazionale argentina. Il corteo ha anche fatto una deviazione per tornare sul percorso originario, e avanzare fra la folla è stato faticoso. Anche nei pressi del cimitero si sono registrati dei piccoli disordini, poi alle 19 locali il feretro ha varcato il cancello.
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