Un amore durato anni e da cui è nata una bimba, Bianca. Poi tutto è naufragato, spostandosi addirittura nelle aule di tribunale. Si tratta del matrimonio tra Antonio Candreva e Valentina Biancifiori, finito nel 2013 nel peggiore dei modi. E la donna ha scelto il salotto televisivo di ‘Domenica Live’, su Canale 5, per raccontare i dettagli più tristi di come si è evoluto il rapporto con il centrocampista dell’Inter e padre di sua figlia.
“Nel 2013 la nostra storia è finita per colpa mia, io non lo amavo più”, l’esordio di Valentina, che frequentava Candreva dal 2006 e lo aveva sposato nel 2010. Nel 2011 era arrivata la piccola Bianca. “La decisione di lasciarci è stata sofferta da parte mia e ovviamente lui l’ha vissuta male. Ci siamo lasciati con la speranza di poter ricucire il rapporto. Ci abbiamo anche riprovato per un periodo ma non ha funzionato, lui mi ha detto che non era più innamorato“.
Dopo cinque anni il clima è però completamente cambiato. “Subisco continue azioni legali da parte sua – la triste confessione di Valentina -. Abbiamo l’affido condiviso, mi ha chiesto per tre volte che la bambina viva da lui da Milano, senza motivazione. Lo chiede per dispetto. La settimana scorsa ho ricevuto una denuncia per calunnia“.
Anche nello scorso mese di giugno Candreva aveva denunciato la ex moglie. “Lo ha fatto perché avevo mandato mia figlia a dormire da un’amichetta. Ma io conosco benissimo la famiglia”, ha spiegato la donna, che ha aggiunto un altro dettaglio sulle azioni legali dell’ex giocatore di Juventus e Lazio: “Ha chiesto l’annullamento alla Sacra Rota del nostro matrimonio, portando avanti come motivazione la sua incapacità di intendere nel momento del sì“.
E ora la Biancifiori sta provando a capire come uscire da una situazione personale complicata: “Io non chiedo nulla per me, lo chiedo per la bambina. Io prendo circa 4.000 euro, pago mille euro di tasse. Uso quei soldi per pagare un affitto, vivo a Roma ma sono umbra, e pago le spese legali. Io non ho un lavoro. Ho provato a cercarlo, ma lo devo cercare in determinati orari, perché poi devo stare con la bambina. E nessuno mi offre nulla, perché non ho mai lavorato e ho interrotto gli studi, non ho un curriculum”.
Infine, su richiesta di Barbara D’Urso, un appello all’uomo che un tempo amava: “Andiamo a mangiare una pizza insieme“. Un tentativo, magari, di appianare le divergenze. Per il bene di Bianca.
VIRGILIO SPORT