Intervistato da Sky Sport, il capitano dell’Italia Nicolò Melli ha esordito parlando della vittoria contro la Serbia, che ha permesso agli azzurri di qualificarsi per le Olimpiadi di Tokyo: “Se mi rendo conto di ciò che abbiamo fatto? No, no, assolutamente no. Però è il bello di quando si fa un’impresa simile: non lo realizzi subito. Sicuramente siamo molto contenti, abbiamo fatto qualcosa di straordinario e ce la godiamo”.
Melli era comunque fiducioso: “A dir la verità ho avuto buone sensazioni fin dall’inizio. Mi hanno chiesto di definire il gruppo con una parola e per me era ‘genuino’. Poi ovvio: pensare di andare in Serbia a vincere contro la Serbia è un altro discorso, però ho sempre creduto in questo gruppo e noi abbiamo sempre creduto in noi stessi. Anche durante il torneo, a parte l’esordio che era davvero la prima volta che giocavamo assieme, abbiamo visto come stavano gli altri e abbiamo visto che la Serbia faceva fatica… Poi sai, quando giochi in casa e sei davanti ai tuoi tifosi, se per caso l’avversario va avanti poi la pressione si fa sentire. Noi siamo stati bravi a fare questo e a controllare la partita, però ci abbiamo sempre creduto. Quando arrivi in finale, che comunque non era scontato raggiungere, è vero che sei sfavorito ma non vuoi perdere. E noi ci abbiamo creduto”.
Per Melli un traguardo speciale: “Per me hanno un significato particolare innanzitutto perché sono le Olimpiadi, e poi perché mia mamma le aveva fatte in passato e quindi è davvero bello. Non credo siano tante le famiglie che possano dire di avere un genitore e un figlio entrambi olimpionici. Quindi per me ha un significato speciale, una boccata di ossigeno dopo una stagione oggettivamente difficile, dove le soddisfazioni sono state poche. Diciamo che non ho giocato benissimo in queste qualificazioni, ma sono contento di aver aiutato la squadra a raggiungere questo obiettivo. È una cosa bella che ridà un po’ di leggerezza a tutto”.
Melli potrebbe dire addio alla Nba: “In caso non avrei alcun rimpianto, nel senso che credo che molte cose non fossero sotto il mio controllo, specialmente nel secondo anno. Rimane comunque un bilancio positivo: il primo anno è stato buono, è partito piano come sono partite piano anche molte esperienze di europei arrivati in corsa, quindi all’inizio non giocavo ma poi ho trovato spazio, la squadra stava andando bene e purtroppo è arrivato il Covid, che tra tutte le altre cose che ha rovinato ha ovviamente bloccato anche la NBA. Il primo anno ho anche fatto l’All-Star Game dei rookie e anche quella è stata una bella soddisfazione. Oggettivamente il secondo anno è stato l’anno più difficile della mia carriera, proprio a livello di soddisfazioni e di comprendere quello che mi stava succedendo. Però è tutta esperienza. Come si dice dalle mie parti: fa tutto brodo, faremo tesoro di questo biennio”.
A proposito di Nba, nella notte ci sarà gara 1 delle finals: “Chi vincerà il titolo tra Bucks e Suns? Molto dipende se Giannis Antetokounmpo ci sarà o meno e in quali condizioni sia. Personalmente sono combattuto perché a Phoenix c’è Rick Fois che mi farebbe enorme piacere vincesse e dall’altra c’è Jrue Holiday con cui ho giocato e che è stato uno dei migliori compagni che io abbia mai avuto in carriera, una persona d’oro prima ancora di essere un giocatore straordinario. Ieri ho parlato con una persona che mi diceva: non tifo più per le squadre, tifo per le storie. E in entrambi i casi ci sono delle belle storie: da una parte c’è Phoenix che veniva da una bolla e da una stagione straordinaria, con Chris Paul che dopo 16 anni di carriera può finalmente vincere questo maledetto anello; dall’altra c’è comunque Giannis che sarebbe una storia straordinaria, poi da europeo ancora più bella. E per Jrue sarebbe una grande soddisfazione perché è andato lì per vincere l’anello, e sarei molto contento per lui se ci riuscisse. Facciamo così: diciamo che tifo per il bel basket”.
Melli chiude parlando di un suo possibile trasferimento all’Olimpia: “Io adesso sono in Germania, magari da Monaco volo a Milano e poi prendo un aereo per Roma dove c’è il raduno della Nazionale. Però non so, vediamo…”.