La dirigenza rossonera è concentrata sull’imminente e decisiva sfida, valida per l’accesso alle semifinali di Coppa Italia, contro l’Inter. Una partita da vincere a tutti i costi per poter lavorare con più tranquillità e non rischiare di affondare definitivamente. Ci sarà anche il presidente Yonghong Li per dare il giusto supporto alla squadra.
Nel frattempo, il duo Fassone-Mirabelli starebbe comunque lavorando per il futuro. Nel giorno della sua presentazione ufficiale, Fassone ha spiegato come Gattuso non sia affatto un traghettatore in vista di un nuovo progetto, con un nuovo allenatore, a partire dal prossimo mese di giugno. Eppure, secondo diverse indiscrezioni di mercato, il Diavolo potrebbe, per la prossima stagione, affidarsi ad un nuovo allenatore. Conte, ora al Chelsea, resta un obiettivo ambizioso, così come l’ex rossonero Ancelotti. Attenzione, tuttavia, al nome di Mancini. L’ex tecnico, tra le altre, di Inter e Manchester City, è ora alla guida dello Zenit ma potrebbe anche decidere di rientrare in Italia e magari rimettersi in gioco proprio al Milan. Il problema resta l’elevato stipendio che lo Zenit garantisce al Mancio, pari a circa otto milioni di euro a stagione.
Mancini, accostato anche alla panchina della Nazionale dopo la disastrosa esperienza legata al nome di Ventura, ha già lavorato con il duo Fassone-Mirabelli ai tempi dell’Inter e, carriera alla mano, ha decisamente più esperienza (e trofei vinti) di Gattuso. L’impressione è che il futuro di Ringhio sia legato, a doppio filo, proprio all’esito del derby. Dovesse restare in corsa in Coppa Italia, con anche l’opzione Europa League ancora viva, avrebbe molte più possibilità di essere riconfermato, sulla panchina rossonera, anche per la prossima stagione. Dovesse perdere contro l’Inter di Spalletti, complice anche una classifica in campionato piuttosto negativa, la sua posizione diventerebbe decisamente traballante.
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