Superga è la tragedia delle tragedie che hanno segnato il calcio. Era il 4 maggio del 1949 quando il Grande Torino concluse drammaticamente la sua storia, con lo schianto di Superga. L'aereo su cui viaggiavano giocatori, staff e giornalisti finì contro la collina resa invisibile dalla nebbia. Un evento che segnò quelli che restarono e la storia della società granata, la città, il Paese. Purtroppo non l'unico, assurdo, incidente
Fu il calciatore beat che incise più nel calcio dell'epoca per le sue scelte controcorrente e per il suo stile inimitabile. Luigi Meroni, detto Gigi, seppe incarnare lo spirito rivoluzionario degli anni Sessanta. Ma la farfalla granata, campione sempre e comunque, morì tragicamente. Per una strana beffa del destino, fu investito mentre attraversava Corso re Umberto da Attilio Romero, futuro presidente del Torino. L'ultimo, prima della bancarotta.
Dopo aver ottenuto il pass per le semifinali della Coppa dei Campioni (così si chiamava allora), il Manchester United fu costretto a partire con un'ora di ritardo da Belgrado a causa di Johnny Barry che aveva perso il passaporto. Dopo aver fatto scalo a Monaco, per un guasto al motore sinistro, il velivolo si schiantò contro le recensioni dell'aeroporto.
Ancora oggi manca il suo stile schivo e riservato, in un calcio che ostenta senza misura. Gaetano Scirea, il miglior libero di sempre, perì in un incidente stradale in Polonia a Babsk, dove si trovava per visionare i prossimi avversari della Juventus in Coppa Uefa. Aveva solo 36 anni.
Le immagini della sua auto, dopo il tragico incidente che provocò la morte del calciatore e della sua fidanzata, sono terribili. Federico Pisani, allora 22enne asso dell'Atalanta, si schiantò contro il guardrail dell'autostrada Milano-Laghi di ritorno da una serata al casinò di Campione d'Italia. Con lui morì anche la fidanzata Alessandra.
Figlio del mito Giovanni, Filippo Galli morì appena 17enne a seguito di un incidente stradale. Filippo era a bordo del suo motorino nelle vicinanze del centro tecnico del Bologna, di cui vestiva la maglia, quando urtò contro un guardrail in manutenzione.
Il 26enne Jason Mayele si era da poco trasferito al Chievo, quando rimase vittima di un incidente mentre si stava recando agli allenamenti.
Vittorio Mero si stava recando dai genitori, mentre i compagni erano impegnati in Coppa Italia. Un incidente stradale sulla A4 gli tolse la vita, cpoco prima della partita. I compagni, avvisati della tragedia, abbandonarono sconvolti il campo di gioco. Mero era squalificato e per questo non si trovava con la squadra.
Erano su quel volo per disputare una delle partite più importanti della loro carriera. Invece per molti di quei giocatori si è concluso tutto lì, su quell'aereo e nelle foto e nei video condivisi. La tragedia umana di questa vicenda umana e calcistica è talmente devastante da essere difficilmente definibile. Quel che rimane sono i ricordi, di questa Spoon River.
Ha impressionato e commosso, l'assurdo schianto dell'elicottero del numero uno del Leicester. L'elicottero di Vichai Srivaddhanaprabha, proprietario del Leicester City, è caduto poco dopo il decollo, fuori dal King Power Stadium.
Il calcio piange Josef Sural, giocatore ventottenne dell'Alanyaspor. Il nazionale ceco è rimasto vittima di un incidente mortale: il van su cui viaggiava con i compagni di ritorno dalla trasferta ha subito un sinistro drammatico a causa, pare, di un colpo di sonno degli autisti
Su Instagram continuano a moltiplicarsi i messaggi di cordoglio per questo sfortunato attaccante. La sua morte ha colpito tutti quanti ne abbiano avuto notizia per la sua giovane età e l'assurdità dell'incidente stradale di cui è rimasto vittima
Simonluca Agazzone e Matteo Ravetto percorrevano la A26, quando un numero imprecisato di cinghiali che occupava la loro carreggiata ha reso improvviso e inevitabile l'urto nella notte. Per i due calciatore, purtroppo, non c'è stato nulla da fare. Agazzone, un passato nelle giovanili del Milan, aveva esordito nel 2000 e aveva accumulato esperienze importanti in B e C. Un campione del calcio locale e noto tra Piemonte e Lombardia era anche il talento di Ravetto. La loro perdita è stata terribile e sconcertante
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