Aggressioni e invasioni: è un sabato di follia in campo

Da Londra a Lille: tifosi protagonisti con delle scene da condannare.

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Aggressioni e invasioni: è un sabato di follia in campo Fonte: 123RF

E’ stato un sabato di follia in due campi d’Europa.

Prima a Londra e poi a Lille sono stati protagonisti i tifosi delle squadre di casa con scene da condannare che hanno spaventato non poco i protagonisti del rettangolo verde di gioco.

Ma andiamo con ordine e partiamo da quanto avvenuto al London Stadium nel match tra West Ham e Burnley vinto per 3-0 dalla squadra ospite: la gara procede senza scossoni, in campo e fuori, per un’ora, poi il vantaggio ospite firmato da Barnes fa scoppiare l’inferno.

Due tifosi riescono a entrare in campo, uno dei quali, bloccato dal capitano del West Ham Mark Noble, è stato consegnato agli steward, mentre l’altro è stato portato via dagli addetti alla sicurezza.

Dopo il secondo e il terzo gol di Wood, ecco una nuova invasione e il panico totale: i giocatori del Burnley hanno dovuto fare sedere sulla propria panchina alcuni bambini spaventati per quanto stava accedendo.

Nel mirino dei tifosi del West Ham ci sono in particolare David Gold e David Sullivan, i due proprietari del club, che sono stati costretti ad abbandonare la tribuna dello stadio dopo una tentata aggressione da parte di alcuni tifosi.

La tensione è palpabile ed è scaturita dalle cattive prestazioni della squadra che si trova al quint’ultimo posto con 5 punti di vantaggio sulla zona retrocessione.    

Ed in serata delle scene simili, se non peggiori, si sono viste anche al termine della sfida tra Lille e Montpellier: al fischio finale dell’arbitro alcuni tifosi di casa hanno fatto invasione e hanno aggredito alcuni calciatori di casa mentre si rifugiavano negli spogliatoi.

Immediato l’intervento della polizia che si è messa in mezzo per evitare il peggio. E molto dure sono state le parole di Yassine Benzia, calciatore del Lille che è penultimo in classifica: “Comprendiamo lo stato d’animo dei tifosi, ma non possiamo accettare che i tifosi vengano attaccanti in questo modo, c’è un limite a tutto. Ero già negli spogliatoi ed alcuni giocatori, sia giovani che d’esperienza, sono rientrati molto spaventati”.

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