Ha esultato come Totti, alla maniera del Pupone, per la sua nipotina e per ricordare al popolo di calciofili, quanta vita ed entusiasmo ci sono dietro a questa partecipazione delle Azzurre ai Mondiali di Francia 2019. Barbara Bonansea è una ragazza che ha già, suo malgrado, indossato le vesti del personaggio. Suo malgrado, perché gode improvvisamente di una notorietà – dopo i gol all’Australia – che le è quasi estranea, nonostante abbia talento e piedi buoni che ha messo a frutto con la maglia azzurra e con quella della Juventus Women.
“Ho visto mia mamma, papà invece no. Forse si era nascosto perché si emoziona troppo… La dedica va alla mia nipotina nata da due mesi fa – spiega incredula Barbara ai microfoni di Sky Sport al fischio finale -, è stato bellissimo. E poi segnare di testa alla fine per me è pazzesco. Quando eravamo in svantaggio ci siamo parlate, eravamo spaventate. Dopo il gol sentivo che potevamo farcela ed è cambiato tutto”.
I suoi genitori, come se stessero seguendo la loro bambina in una delle tante trasferte, si muovono in camper. Come una famiglia qualsiasi, come very normal people.
CHI E’ BARBARA BONANSEA
D’altronde, Barbara Bonansea (BB), arriva da Pinerolo, Torino; la provincia quella vera in cui è nata nel 1991 e da cui si è mossa, a forza di calcio e tecnica. Da bambina dimostrava un certo interesse per il pallone: la prima scuola calcio a 4 anni nel torinese incoraggiata da mamma e papà, che ancora oggi seguono le prodezze di BB. Ha raccontato la stessa giocatrice che la mamma, la quale lavora in fabbrica, ha preso le ferie per potersi godere questa esperienza francese.
Calciatrice dell’anno 2016, ha trascinato la Juve dopo l’infortunio di Rosucci, scegliendo di rimanere vicino casa e indossare la casacca bianconera preferendo questa esperienza a quella francese, a Lione. Una decisione non da tutte.
“La Juve era il mio sogno, e anche quello di mio fratello – spiegava BB -: lui passò il provino in bianconero ma mio padre non poteva accompagnarlo agli allenamenti, troppo lontani. Quindi ha continuato a giocare nella squadra del mio paese, mentre io ho avuto decisamente più fortuna”
Dopo il diploma si è iscritta a Economia e Commercio, ha iniziato a giocare nel Torino a 11 anni per poi passare al Brescia dal 2012 al 2017, prima di accasarsi alla Juventus. I suoi numeri sono già impressionanti: 10 personali in bacheca oltre al premio di miglior calciatrice nel 2016; sono 24 i suoi gol realizzati in Nazionale in 58 presenze, bottino inferiore solo a Girelli (27) e Sabatino (26) tra le compagne presenti nella spedizione.
E pensare che, se non fosse andata bene, avrebbe fatto la ballerina. Almeno così aveva affermato, prima che iniziasse questo sogno Mondiale.