Caos Ginnastica Ritmica, Tecchi: "Sono allibito"

Ha parlato il numero uno della Federginnastica a Corriere della Sera

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Caos Ginnastica Ritmica, Tecchi: "Sono allibito" Fonte: Getty Images

Sono giorni complessi per il mondo della ginnastica artistica, scossa dalle numerose accuse di pressione psicologiche di diverse atlete che poi hanno sofferto di problemi di salute e di alimentazione.

Oggi così ha parlato il numero uno della Federginnastica, Gerardo Tecchi, in un’intervista concessa a Corriere della Sera.

“Sono allibito, inca****o. Ho due figlie che hanno fatto ginnastica, ho allenato squadre di pallavolo in serie A. Ho pensato cosa avrei provato se fossero state le mie figlie a soffrire così. Concordo col ministro Abodi: nessuna medaglia vale il benessere di una persona. Non sono disposto ad accorgimenti o a scorciatoie per arrivare. Per arrivare dove, poi? A rovinare le persone? O i traguardi si raggiungono in un certo modo, o non si raggiungono. Niente di simile sarà più accettato, l’obiettivo è arrivare a zero casi. Zero”.

E sul commissariamento dell’accademia di Desio: “Era un atto dovuto per togliere la gestione del centro allo staff tecnico e affidarla al vicepresidente vicario Valter Peroni che andrà lì costantemente a controllare. Poi inseriremo un’altra persona, con competenze di psicoterapia, che si relazionerà con le ragazze. Ho parlato con la CT Emanuela Maccarani, anche lei è allibita, mai si sarebbe immaginata una simile situazione. Chiariamo: le sono stati tolti i poteri di gestione del centro, ora va lì solo per allenare, l’aspetto tecnico non è stato toccato. Io credo alle ragazze, ma sono in corso le indagini della procura federale, noi vogliamo essere garantisti: poi quando saranno accertate le responsabilità interverremo in maniera durissima: che si tratti della grande allenatrice o dell’ultima. Il nostro errore è stato consentire che le stesse persone avessero troppo spazio: non esiste che i tecnici controllino il peso, ci sono altre figure per questo, il medico, il nutrizionista”.

Infine: “Tutti gli sport, in misura diversa, hanno a che fare con il controllo del peso. Se so che per essere Farfalla devo rispettare certi canoni e ho la forza di farlo bene, altrimenti posso fare ginnastica a livelli più bassi con soddisfazione. Il punto è se questo tema viene accompagnato da forme di derisione, da umiliazioni: è inaccettabile. Per esempio mai il peso in pubblico. Quando allenavo nella pallavolo due cose non facevo mai: pesare le atlete e far lavorare loro con i pesi. Servono professionisti, sennò si fanno danni. C’è anche un problema di emulazione, nelle società si vuole imitare il centro. Ma qui c’è stato un grave errore: dovevamo essere più presenti, lo saremo. È finita questa stagione, l’obiettivo è i zero casi. Meglio una medaglia di meno, ma avere solo gente contenta di aver fatto ginnastica, con il proprio peso”.

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