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Coppa Davis, Ferrer motiva la scelta Nadal. Alcaraz omaggia Rafa e rivela: “Ero nervoso, è un momento difficile”

In conferenza stampa il capitano della squadra spagnola David Ferrer ha motivato la scelta di schierare Nadal in Coppa Davis, mentre Alcaraz ha rivelato di sentirsi triste e di aver percepito maggiore pressione del solito

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Con la sconfitta di Carlos Alcaraz e Marcel Granollers nel doppio decisivo contro l’Olanda e la conseguente eliminazione della Spagna dalla Coppa Davis, martedì 19 novembre si è ufficialmente conclusa l’incredibile carriera da protagonista di Rafael Nadal. Nadal che, nonostante non disputasse un match di singolare ufficiale dal secondo turno delle Olimpiadi è stato schierato nel primo match di singolare, poi perso contro Botic van de Zandschulp, dal capitano David Ferrer, che in conferenza stampa ha spiegato ilc motivo della sua scelta e del perché ha preferito il 22 volte campione slam a Roberto Bautista Agut.

Ferrer spiega la scelta di schierare Nadal

Dopo la sconfitta con l’Olanda e la conseguente eliminazione dalla Coppa Davis, la squadra spagnola si è presentata con il morale un po’ a terra, anche per via del ritiro di Nadal, in conferenza stampa, durante la quale il capitano David Ferrer ha motivato la scelta di schierare Rafa nel primo singolare, cosa che fino a pochi giorni fa non sembrava affatto scontata:

Ho deciso alla vigilia che in singolare sarebbe sceso in campo Rafa, perché in allenamento stava dando segnali incoraggianti. Allo stesso tempo avevo deciso che in doppio avrebbero giocato Marcel Granollers, tra i migliori doppisti al mondo, e Carlos Alcaraz. Non è stato semplice perché le alternative erano tante, avrei anche potuto schierare Roberto Bautista Agut in singolare. Ma alla fine ho preferito affidarmi a Nadal.

Se ho sofferto la pressione di dove schierare Nadal? No, non è stato difficile, in fin dei conti sono il capitano di questa squadra e sono abituato ad assumermi la responsabilità delle mie scelte. I Paesi Bassi sono un’ottima squadra e anche la competizione in sé è complessa con questo formato. Il campo è più rapido rispetto a come sono di solito nel tour, ma questa non è una scusa perché loro hanno meritato il passaggio del turno. Questo è lo sport. Ovviamente adesso siamo delusi perché non siamo riusciti a trionfare davanti ai nostri tifosi, ma personalmente sono fiero dei miei giocatori. Hanno dato l’anima, hanno combattuto fino alla fine. Ora dobbiamo accettare il risultato”.

Alcaraz: “Per me è un momento difficile”

In conferenza stampa ha parlato anche colui che ha provato a tenere in corsa la Spagna vincendo il singolare contro Tallon Griekspoor e scendendo in campo anche in doppio, Carlos Alcaraz, al quale è stato chiesto se ora che Nadal si è ritirato si sente il suo erede: “Rafa è stato uno dei più grandi ambasciatori del nostro sport, la sua eredità nel tennis non si esaurirà mai. È stata una presenza importante non solo per il tennis, ma per lo sport in generale.

Carlitos ha poi parlato dell’eliminazione della Coppa Davis e soprattutto della fine della carriera da Rafa, rivelando come questo per lui sia: “un momento difficile, perlomeno per me, e riuscire a replicare quanto di buono ha fatto lui in oltre vent’anni di carriera sarà quasi impossibile. È anche merito suo se il tennis adesso è uno degli sport più seguiti al mondo. Per me è stato un onore vivere e, in parte, giocare al tempo di Rafa”.

Alcaraz: “Ero nervoso per Nadal. C’era più pressione del solito”

Alcaraz ha proseguito svelando di essere stato molto teso in occasione del match di Nadal e che il fatto di essere l’ultimo torneo di Rafa aveva ovviamente comportato maggiori pressioni su tutta la squadra, lui compreso: “Ho visto i primi tre game della partita di Nadal, ma ero nervoso e ho preferito andare via subito per riscaldarmi al meglio in vista del mio incontro. Se fossi rimasto fino alla fine non sarei in stato pronto contro Griekspoor. Ho semplicemente pensato a concentrarmi su me stesso e sul mio tennis.

Ci tenevo a fare bene anche per Rafa, quindi era per me importante giocar al meglio e dare tutto per la squadra. Ho provato per quanto possibile a non pensare a Nadal e al suo addio al tennis e di focalizzarmi sulla competizione, cercare di trionfare in singolare e in doppio per andare in semifinale. C’era sicuramente più pressione in confronto del solito, ma penso di aver espresso un buon tennis e di non essermi lasciato condizionare, al di là del risultato finale”.

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