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Gigi Agnolin e il mistero del tripode scomparso

Il 'Giornale di Vicenza' racconta una vicenda che ha come protagonista l'ex arbitro internazionale.

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Gigi Agnolin e il mistero del tripode scomparso Fonte: ANSA

Il mistero del tripode scomparso. Non è un seguito del film “La guerra dei mondi” ma un piccolo giallo che inquieta il celebre Luigi Agnolin, ex arbitro internazionale originario di Bassano del Grappa che pure con i gialli (nel senso di cartellini) possiede una notevole dimestichezza. E ora è alle prese con la sparizione, dai magazzini del Comune, di un suo cimelio dal buon valore artistico e dall’enorme importanza affettiva. A raccontare la vicenda è stato il ‘Giornale di Vicenza’.

Tutto inizia nel 1987 quando, nel pieno della carriera, Agnolin organizza una storica staffetta della pace in giro per l’Italia con 4000 tedofori per conto dell’Aia, l’Associazione italiana arbitri presieduta allora da Giulio Campanati. Una marcia della fratellanza, anzi, secondo le sue parole all’epoca, «una festa del giocare insieme» in 17 tappe, con concerti, spettacoli, folclore locale e partecipazione di giovani. La fiaccola, al centro del Ponte degli Alpini, accende un braciere artistico ideato da Rinaldo Olivieri e realizzato dall’artista veronese Roberto da Ronco, detto Berto De Cogolo, maestro del ferro battuto. Un’opera alta due metri e mezzo, del peso di diversi quintali. La fiaccola concluderà il suo percorso il 15 maggio.

Poi il tripode viene preso in custodia dal Comune di Bassano: Agnolin concede all’amministrazione il permesso di usarlo in altre future manifestazioni sportive. In effetti il braciere, custodito nei magazzini di via Cereria, fa la sua comparsa in successive occasioni. Poi cade un po’ nel dimenticatoio. Finché poche settimane fa all’ex arbitro, che fa la spola tra Bassano e la sua abitazione in Portogallo, viene in mente di cercarlo: sparito.

Agnolin, classe 1943, ha diretto 226 gare in Serie A, in cui esordì il 18 marzo 1973 in Fiorentina-Cagliari (3-0). Nominato arbitro internazionale nel 1978, rappresentò la FIGC al Campionato mondiale di calcio 1986, dove diresse URSS-Ungheria (6-0), l’ottavo di finale Argentina-Uruguay (1-0) e la semifinale di Guadalajara tra Germania Ovest-Francia (2-0). Rappresentò la FIGC anche ad Italia ’90, ma venne mandato a casa dopo aver diretto una sola partita, Jugoslavia-Colombia, durante la fase a gruppi.

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