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VNL, l'Italia scappa ma l'Ucraina la fa soffrire: vittoria al quinto con super Michieletto (20 punti)

Partita thrilling quella con l'Ucraina, vinta al quinto dopo essere stati avanti due set a zero. Michieletto sugli scudi, nel finale decisivo Bottolo. Sabato la sfida con la Slovenia

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

De Giorgi l’aveva detto: meglio diffidare da questa Ucraina, che quando vuole sa essere piuttosto rognosa per chiunque. Tanto da costringere l’Italia a rimanere sul parquet per quasi due ore e mezzo prima di spuntarla al quinto set, cosa che di fatto fa abbassare notevolmente la possibilità di rimontare il primo posto in classifica ai danni del Brasile (e che soprattutto mettere di nuovo a repentaglio la seconda piazza, attaccata dalla Polonia). Poco male: l’Italia ancora una volta s’è trovata a costruire e ricostruire una vittoria non scontata, ma che di fatto consente agli azzurri di chiudere il discorso qualificazione per la fase finale di Ningbo.

Primi due set sul velluto: Michieletto e Rychlicki illuminano

De Giorgi contro gli ucraini apporta un paio di modifiche nel sestetto titolare, riproponendo Lavia e Galassi in luogo di Bottolo e Gargiulo. Il detto “cambiando l’ordine degli addendi non cambia il risultato” viene però rispettato alla lettera: l’Italia sembra rimasta quella bella e implacabile ammirata 24 ore prima contro la Serbia, con Michieletto che continua a fare proseliti (6 punti nel set e un paio di muri “pesanti” al momento giusto), Giannelli ancora determinante al servizio (due ace) e Rychlicki che dimostra di aver trovato bene la quadra in posto 2.

L’Ucraina molla praticamente all’istante: va subito sotto per 6-2 e non riesce più a risalire, mollando definitivamente la presa a metà parziale, come dimostra il 25-15 finale. Il secondo almeno si mostra più in equilibrio, con Lavia che con un paio di muri mette però a tacere ogni velleità di ragazzi di Lozano (decisivo un parziale di 5-0 a metà set, con in mezzo anche un ace di Michieletto). Tupchii riporta gli ucraini quasi a contatto sul 18-16, poi però Lavia e il solito Michieletto tengono la barra dritta quando più serve, con l’Italia che chiude sul 25-20 con un altro ace di Ale.

Il brusco risveglio: l’Ucraina alza la voce con Tupchii e Yanchuck

Fin qui, solo buone notizie. Ma i guai arrivano all’inizio del terzo set, quando di colpo l’Ucraina comincia a difendere forte e a non sprecare alcun pallone in attacco. Nemmeno un time-out chiamato da De Giorgi frena l’emorragia: l’Italia si ritrova sotto 8-2 e le carte in uscita dalla panchina (Bottolo per Lavia, Sbertoli per Giannelli e poi Bovolenta per Rychlicki) non producono effetti. Tupchii è indemoniato e Yanchuck lo segue a rimorchio, confezionando un 25-16 pesante nella forma, quanto nella sostanza (è il peggior divario fatto registrare dagli azzurri nella VNL corrente).

La sveglia ci mette un po’ a suonare: altro allungo ucraino a inizio quarto set (4-1), ma dopo l’ennesimo time-out di De Giorgi l’Italia risale la corrente, anche se sono tre errori consecutivi di Yanchuk ad aiutare gli azzurri e a spedirli addirittura avanti. Gli errori però si moltiplicano anche sulla sponda italiana: Rychlicki esce dalla partita (dentro Bovolenta) ma è ancora un ace di Yanchuk a spedire l’Italia a -3 (18-15) e da quel divario l’Ucraina non si muoverà più, guadagnandosi con merito il tiebreak (25-23 il finale di quarto parziale).

Tiebreak senza patemi: Bovolenta e Michieletto decisivi

Per fortuna dell’Italia, l’interruttore stavolta non impiega molto a riaccendersi: Bovolenta e Michieletto (20 punti finali per lui) martellano con cattiveria inaudita e sul 3-0 stavolta scappano i ragazzi di De Giorgi, che quel gruzzoletto di vantaggio non se lo faranno più sottrarre. Lozano prova subito a fermare il match, ma il proposito non trova conferma, perché il cambio palla italiano funziona e dopo un muro stampato su Tupchii e un’altra monster block di Giannelli (10-6) si capisce che ormai il dado è tratto, sebbene Semeniuk e il solito Yanchuk provino a riportare sotto i suoi (11-9).

Alla fine le castagne dal fuoco le toglie Bottolo, che entra sul 13-10 firmando un ace provvidenziale con il quale spegne ogni ardore ucraino. Paolo Porro chiude i conti per il 15-10 finale e per l’Italia è comunque festa. Domani giornata di riposo, poi sabato la sfida con i padroni di casa della Slovenia (ore 20.30) e poi domenica la chiusura alle 16 con l’Olanda.

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