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Boxe, che attesa per il ritorno di Manny Pacquiao: a 46 anni sfiderà Mario Barros per il titolo WBC dei welter

Nella note tar sabato e domenica, Manny Pacquaio ritroverà un ring a 4 anni dall'ultima volta: sfiderà Barros per il titolo WBC dei welter. E per dimostrare che la classe non ha età

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Scordatevi Tyson o quelle baracconate che sanno solo di presa in giro per chi le guarda: la boxe è una disciplina serie, non a casa definita la “nobile arte”, e uno come Manny Pacquaio se decide di tornare sul ring non lo fa certo per dare vita a chissà quale operazione nostalgia. Pacquiao sul ring ci tornerà nella notte tra sabato e domenica perché ha un obiettivo concreto e reale: dimostrare che la classe che l’ha accompagnato nel corso di più di due decenni di carriera è rimasta intatta, anche se a 46 anni e mezzo il corpo qualche limite lo avrà acquisito. E Mario Barros, l’avversario del match di rientro del pugile filippino, non sa davvero cosa gli riserverà la storia.

Un uomo dalle mille risorse: Pacquiao vuole ancora stupire

La storia che Pacquiao ha scritto in lungo e in largo, unico pugile ad aver conquistato ben 12 titoli mondiali in 8 categorie di peso diverse. L’ultima cintura, tanto per dire, la conquistò nel 2018, a 40 anni, lasciandola soltanto tre anni più tardi quando annunciò quello che pareva essere il ritiro definitivo dalle scene, poi smentito dalla decisione di tornare a combattere.

In mezzo, una vita spesso borderline, ma comunque di successo: idolo e orgoglio del popolo filippino, “Pac-Man” è stato anche politico, pastore evangelico, giocatore professionista di pallacanestro, presentatore televisivo, artista musicale, promotore di numerose opere di solidarietà e mille altre cose ancora.

Un uomo fuori dall’ordinario, che ci tiene a far sapere che ha deciso di tornare sul ring non perché il conto in banca si sia prosciugato (la borsa del match contro Maywather jr. del 2009 rimane la più ingente di sempre: 500 milioni di dollari mossi per un singolo incontro), ma perché crede di poter essere ancora competitivo. E visto l’andazzo agonizzante della boxe, dove a fare soldi e notizia solo youtuber “prestati” alla nobile arte, non sarebbe neppure una cattiva cosa se lo fosse per davvero.

La storia è già dalla sua parte: “Ma voglio spingermi oltre”

Barros, classe 1994, è l’attuale campione del mondo WBC dei pesi welter. E non ha alcuna intenzione di riconsegnare la cintura a quello che per anni ne è stato illegittimo proprietario. “Manny combatterà non soltanto contro Barros, ma anche contro “Padre-Tempo”, dimostrando però di non temere alcun rivale”, ha dichiarato Sean Gibbon, manager del filippino.

Mentalmente è lo stesso killer di una ventina d’anni fa. È come Micheal Jordan, Kobe Bryant o Tom Brady: affronterà il match con cuore, determinazione e tanta, tantissima voglia di vincere”. Se alle parole saprà far seguire i fatti, Pacquiao potrebbe riprendersi all’istante quel posto che pure il mondo del pugilato gli ha tributato per sempre, inserendolo di recente nella Hall of Fame della disciplina.

“Ho conquistato titoli mondiali in 8 categorie diverse e l’ho fatto in 4 decadi differenti. Sono il campione del mondo dei welter più anziano della storia e ogni match che ho combattuto è stato un gradino per uscire dalla povertà. L’ho fatto per me, per la mia famiglia e per il popolo filippino, e adesso voglio spingermi ancora oltre”.

I numeri di una carriera fuori dall’ordinario

Soltanto tre pugili nella storia hanno conquistato un titolo mondiale passati i 46 anni: George Foreman nei massimi (46 anni e 102 giorni), Bernard Hopkins nei mediomassimi (49 anni e 94 giorni). Pacquiao salirà sul ring a 46 anni e 213 giorni, e se dovesse vincere supererebbe Foreman.

“Pac-Man” in carriera ha disputato 72 incontri, vincendone 62 (39 prima del limite), pareggiandone 2 e perdendone 8. Il primo, nel gennaio del 1995, contro Edmund Ignacio (vittoria ai punti), l’ultimo nell’agosto del 2021 contro Yordernis Ugas, perso ai punti. Dagli inizi fino all’attuale conformazione da peso welter ha guadagnato 20 chilogrammi di peso, passando per mosca, supermosca, piuma, superpiuma, leggeri, superleggeri, welter e superwelter.

Ha combattuto contro Oscar de la Hoya, Ricky Hatton, Juan Mauel Marquez e appunto Floyd Mayweather jr., ispirando un’intera generazione. La stessa che nella notte tra sabato e domenica, poche ore dopo la sfida tra Usyk e Dubois, si collegherà con Las Vegas per capire quanta fame avrà ancora “Pac-Man”. Che voleva andare a Parigi 2024 a rappresentare le Filippine (il regolamento olimpico gliel’ha impedito), ma che adesso vuol riprendersi quello che “Padre-Tempo” gli ha tolto.

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