Un Luciano Spalletti spietato, che chiuse l’esperienza alla Roma di Leandro Castan, tornato ad allenarsi dopo l’operazione per un tumore al cervello, con una frase brutale: a distanza di quasi 10 anni l’ex difensore ha descritto così l’allora tecnico giallorosso, accusandolo di averlo umiliato.
- Castan e la scoperta del tumore al cervello
- Roma, Castan e il rapporto con Spalletti
- La frase di Spalletti
Castan e la scoperta del tumore al cervello
Leandro Castan aveva 27 anni quando, durante la partita della Roma in casa dell’Empoli nel settembre 2014, avvertì un problema muscolare, scoprendo poi pochi giorni dopo di essere affetto da un tumore al cervello. Il brasiliano, ormai ex giocatore, ha raccontato quell’episodio della sua vita al Corriere della Sera. “La mattina successiva la situazione è peggiorata, mi girava la testa. Ho pensato di morire”, ha dichiarato Castan, spiegando che i medici gli rivelarono la ragione drammatica del suo problema soltanto due settimane dopo.
Roma, Castan e il rapporto con Spalletti
Castan fu successivamente operato e nella stagione seguente tornò in campo. Alla Roma era cambiato l’allenatore: via Rudi Garcia, da gennaio 2016 la squadra era guidata da Luciano Spalletti. “Ero rientrato dall’operazione – ha raccontato Castan -. Prima della partita contro l’Hellas Spalletti mi aveva chiamato in ufficio dicendomi che voleva rivedere il vecchio Castan. ‘Va bene, ma ho bisogno di giocare’, la mia risposta. Contro il Verona sono tornato titolare, giocando però una delle mie peggiori partite”.
La frase di Spalletti
E qui il racconto di Castan contiene l’accusa più dura al tecnico. Spalletti, infatti, non solo avrebbe messo fine all’esperienza del difensore alla Roma, ma lo avrebbe fatto in maniera brutale, umiliando il brasiliano. “Dopo quella prestazione, nei giorni successivi, mi ha richiamato in ufficio, mostrandomi una foto del Frosinone – ha continuato Castan -. ‘Il tuo livello è questo, non puoi giocare qui. Tu con me non giochi più’. Mi è crollato il mondo addosso”.
Castan non giocherà più effettivamente con la Roma, lasciando poi la squadra nell’estate successiva per trasferirsi in prestito alla Sampdoria e poi al Torino. Nel 2018 il brasiliano tornò poi alla Roma, ma anche sotto Eusebio Di Francesco non entrò mai in campo e a gennaio lasciò definitivamente i giallorossi per trasferirsi al Cagliari.