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Maldini: "Scudetto? Il Milan non vuole smettere di sognare"

Il direttore tecnico del Milan, Paolo Maldini, spiega: “Non andiamo a caccia di record, ma di risultati. Per lo Scudetto non ci faremo da parte”.

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Maldini: "Scudetto? Il Milan non vuole smettere di sognare" Fonte: (C)Getty images

Quello che si avvia alla conclusione è stato per il Milan un 2020 eccezionale. La compagine rossonera è infatti attualmente prima in classifica in campionato e in Serie A non perde una partita da marzo.

I numeri dei meneghini sono straordinari e sotto gli occhi di tutti, tanto che oggi anche la parola Scudetto non è più impronunciabile. Paolo Maldini, in una lunga intervista rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport’, non ha nascosto la sua soddisfazione per quanto fatto da una squadra che continua a crescere giorno per giorno. “Lo dicono i risultati del 2020, che sono oggettivi, ma la nostra stagione adesso si snoda nell’arco di due anni. E non abbiamo un obiettivo prestabilito, il minimo è fare meglio dell’ultima volta. Ci siamo qualificati in Europa League, quindi l’idea è fare di più. Sarebbe assurdo non cercare di andare in Champions League, anche se dalla proprietà non ci è stato dato un input in questo senso”.

Dopo anni di attesa, per il Milan si è tornato a parlare di Scudetto possibile. “Il Milan sta sognando e non vuole smettere di farlo. Soprattutto, non mollerà. Ai calciatori chiedo sempre di essere ambiziosi. Serve un obiettivo quasi utopistico per arrivare a quello possibile”.

Le rivali nella corsa al titolo non mancano, anche se non tutte sono partite benissimo. “Dall’Inter mi aspetto una grade crescita, la Juve ha un allenatore giovane e logicamente bisogna assorbire metodi nuovi. Juve, Inter, ma anche Napoli lotteranno per lo scudetto, e noi non ci faremo da parte”.

Ad inizio 2020 erano in pochi ad essere realmente convinti dal progetto Milan, ora tutto è cambiato.“Non andiamo a caccia di record, andiamo a caccia di risultati. Contro la Samp, la squadra ha offerto un’altra prova di maturità, nonostante le assenze. I giovani non vanno giudicati, vanno aspettati. Se si vede la qualità, che pensiamo che ci sia, si aspetta. E la sintonia con la proprietà aiuta, c’è un programma che funziona. C’è stata armonia anche nei momenti difficili”.

Tra i grandi segreti di questo Milan c’è anche il lavoro straordinario di Stefano Pioli. “Pioli ha un ruolo speciale. Porta pacatezza, equilibrio, conoscenza di calcio. Porta sensibilità, però anche intensità”.

La squadra che è nata è uno splendido mix tra giovani ed elementi più esperti come Ibrahimovic. “Sono importanti per favorire la crescita e ora siamo più sicuri di quattro mesi fa. Per i giovani, vincere senza Ibrahimovic, Kjaer, altri uomini fondamentali come Bennacer e Rafael Leao è un buon segnale. Favorisce l’autostima”.

Nella compagine rossonera ci sono tanti ragazzi che hanno stupito e tra essi c’è certamente Saelemaekers. “Spesso quando ingaggiamo giocatori molti si fanno condizionare dai nomi e dalle squadre di appartenenza. Quella di Saelemaekers è una bella storia, ma all’interno di questo Milan ce ne sono molte. Penso a Theo Hernandez: sembrava che per lui fosse l’ultima possibilità dopo quella sprecata al Real Madrid, ultima chiamata e la risposta c’è stata. Theo è un ragazzo per bene”.

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