Una settimana fa nessuno poteva pensare vedendo le immagini della caduta di Barcellona con Binder che gli passa sopra con la moto, che Francesco Bagnaia potesse anche solo presentarsi a Misano per correre. Ed invece dal miracolo del "niente di rotto" si è passato ad un altro miracolo. Non solo Pecco ha corso ma ha pure chiuso a podio sia la Sprint Race ieri che la gara oggi.
dopo la SR di ieri, Bagnaia ha mostrato appena conclusa la sua gara tutta la sua sofferenza. Il suo corpo ancora in ripresa da Barcellona ha mostrato i segni di cedimento e complice l'abbassamento del livello di adrenalina, Pecco ha fatto fatica anche solo a scendere dalla sua Ducati, gialla per l'occasione.
L’infortunio c’è e si fa sentire, ma un sabato così Bagnaia se lo ricorderà a lungo. Con la voglia di stupire, di stupirsi, superarsi e lottare, imporsi, tornando subito in sella per dimenticare il dolore, per portarlo all’eccesso, provando a metabolizzarlo e renderlo, fastidioso ma necessario, compagno di un viaggio verso un obiettivo più grande. Una spinta ulteriore per non mollare proprio ora.
Missione compiuta per Pecco, che sfodera una Sprint Race carica di emozione e si prende il terzo posto lottando fino all’ultimo con un Pedrosa mai domo.
D’altronde, è passata meno di una settimana dalla rovinosa caduta che lo ha costretto al forfait dopo nemmeno un giro a Montmelò, con tanto di Ktm di Binder a investire le gambe e rivedere subito in pista Bagnaia è già la notizia più bella che si possa avere.
Vedere Pecco addirittura a podio nella Sprint, poi, rende il tutto ancora più magico. Per la cronaca a Misano trionfa Martin, secondo Bezzecchi, per un podio che parla italiano e cancella (almeno in parte) i problemi fisici di Pecco e Bez.
I due, poi, scendono in pista con due caschi speciali, tutti da gustarsi. Orsacchiotto rosa, ma “inc****to nero" e con tanto di numero storico, per Pecco. Capolavoro che strizza l’occhio a Tina Turner e a Guido Meda il casco “Simply de Bez” indossato da Marco.
Al termine della Sprint Race, Bagnaia ammette: “La gamba fa male, ma non c’è tempo per recuperare”. Domani è un altro giorno e Pecco spera di incastonare anche quello nella bacheca dei suoi giorni da ricordare in MotoGP.
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