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#SFS22 oltre 2,5 mila partecipanti: Gravina chiude la quinta edizione

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#SFS22 oltre 2,5 mila partecipanti: Gravina chiude la quinta edizione

Si è conclusa la quinta edizione del Social Football Summit 2022 nella splendida cornice dello Stadio Olimpico di Roma.

Nel pomeriggio spazio alla FIGC con il panel “Media Factory: FIGC”. Nuove piattaforme, strumenti, format e linguaggi per conquistare un pubblico sempre più ampio. Focus sulle strategie messe in campo dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, è intervenuto Giovanni Valentini, Head of Bussiness della Federcalcio.

“La Media Factory è una strttura che pensa e produce prodotti esclusivi per la Lega Calcio. Il percorso di creazione è stato lungo, siamo partiti da lontano, 4 anni fa, con la spinta generata dalla vittoria dell’Europeo che ci ha facilitato il lavoro”.

“È una struttura che porta risorse finanziarie importanti per la FIGC, rendendola più autonoma da altre fonti di entrata. Uno dei pilastri su cui si è basata la strategia sono i contenuti, elemento principe del progetto con un nuovo taglio della comunicazione per le nazionali maschili e femminili”.

Oltre 2,5 mila iscritti, un nuovo traguardo per il Social Football Summit che ha chiuso la sua quinta edizione con il contributo del Presidente della FIGC Gabriele Gravina intervistato da Luca Marchetti di Sky Sport.

Il Presidente si è soffermato sulla “ferita del mondiale”, soprattutto per i giovani che perdono la possibilità di vedere una Coppa del Mondo: “Il Mondiale è una ferita aperta ma non bisogna abbandonare la coerenza del progetto intrapreso, abbiamo avuto coraggio anche nella difficoltà il rilancio del movimento nazionale calcistico è stato coerente”.

“Il rischio di perdere la Gen Z senza mondiali c’è è reale, per questo motivo serve un impegno ancora maggiore, la Media Factory funziona ma bisogna fare di più”.

“Le riforme”, parlando delle modifiche al regolamento Federale che riguardano i giovani “Non possono essere ulteriormente rimandate, i ragazzi devono giocare e divertirsi di più facendo meno tattica. In questo ho impiegato tante energie su progetti poi bocciati. Cambieremo le regole del gioco in Consiglio Federale per rivoluzionare il sistema, non è possibile avere il 100% di stranieri in un campionato giovanile”.

L’obiettivo è il Mondiale 2026, dove secondo Gravina il movimento calcistico italiano, spinto dalla Federazione, deve arrivarci nel migliore dei modi con norme e management all’avanguardia in tutti i settori.

In chiusura si è soffermato dell’episodio VAR nella gara Juventus – Salernitana dello scorso 11 settembre: “L’episodio è stato strumentalizzato moltissimo ma non c’è malafede. Si può e si deve migliorare. Il fuorigioco semiautomatico non riduce i tempi e la sua sperimentazione partirà il giorno in cui tutto sarà pronto”.

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