Come ormai capita da sempre l’All Star Game è stato prima di tutto uno spettacolo.
“Se amate il gioco del basket come noi è quasi impossibile descrivere l’onore che deriva dall’essere in presenza di cotanta grandezza ed essere parte di questa famiglia NBA. Queste leggende dietro di noi hanno posto una tradizione e fissato uno standard che ogni nuova generazione vuole seguire per costruire a partire da essa. Siamo sulle spalle dei giganti. Questi eroi hanno portato il gioco a toccare vette inimmaginabili. È grazie a loro se questa lega e la fratellanza è così forte. Congratulazioni e ora le prossime 75 stagioni piene di stelle splendenti.” Questo il messaggio della NBA con Morant, Booker, Towns e Doncic che lo scandiscono in sequenza.
Il risultato infatti alla fine parla piuttosto chiaro: 163-160 in favore del Team LeBron, trascinato dai canestri e dalle giocate di uno Steph Curry che a cavallo tra secondo e terzo quarto ha trovato ritmo dalla lunga distanza: a fine primo tempo erano già otto le triple a bersaglio e nella ripresa il n°30 degli Warriors ha polverizzato il record di nove canestri da lontano detenuto da Paul George.
Alla fine del match saranno infatti 50 i punti per lui (seconda miglior prestazione all-time all’All-Star Game, a -2 dal record di Anthony Davis) con ben 16 triple a bersaglio. Uno spettacolo nelle spettacolo, con canestri no-look e triple pazzesche da centrocampo.
Che partita è stata? Il primo canestro lo firma Giannis Antetokounmpo, l’MVP in carica dell’All-Star Game dopo il tabellino perfetto del 2021 (16-16). Si mettono subito in partita, dalla lunga distanza, anche Steph Curry e un Trae Young, reduce dalla gara del tiro da tre. Team LeBron scatta sul 9-18, ma il punteggio torna in bilico in breve. Ja Morant, alla prima partecipazione, ruba subito l’occhio. Luka Doncic firma gli ultimi sei punti di Team LeBron, che vince il quarto d’apertura 45-47.
A inizio secondo periodo fa il suo debutto in campo anche LaMelo Ball, quarto All-Star più giovane di sempre dopo Kobe, LeBron e Magic Johnson. Timbra anche Dejounte Murray e il Team Durant si aggiudica il parziale 49-46.
La terza frazione si chiude invece in parità 45-45 ma va sottolineata la prestazione incredibile dell’MVP della serata, ovvero Steph Curry.
Team Durant avanti di una sola lunghezza (139-138). Il punteggio target è pertanto fissato a 163 e vi si arriva piuttosto rapidamente. La tripla di LaVine prepara il finale desiderato con un solo punto tra le formazioni. 160-161 per Team LeBron ed è proprio il capitano a chiudere i conti. Per l’MVP una sola opzione: Steph Curry: 50 punti con 16 triple a bersaglio.