I risultati “deludenti” della scherma italiana (termine da prendere con le pinze visto che comunque le medaglie sono arrivate) hanno sollevato un vero e proprio vaso di Pandora.
Il bronzo agguantato con il cuore delle fiorettiste italiane ha sollevato tante polemiche, in virtù della semifinale con la Francia in pugno e poi persa e oggi, 30 luglio, non è andata meglio con l’eliminazione ai quarti della squadra di spada maschile.
Elisa Di Francisca, ex azzurra della Scherma, che già in passato aveva avuto qualche screzio con Arianna Errigo è tornata a parlare, criticando anche il C.T Andrea Cipressa.
All’Adnkronos ha detto: “Cipressa non è all’altezza per essere il c.t. del fioretto – ha detto -. Lo dicono i risultati. Serve una personalità più forte. A Londra con Cerioni come c.t. prendemmo tre ori e 5 medaglie. Io non so se Stefano sia disponibile a tornare, ma lui sarebbe il più indicato a ricoprire quel ruolo”.
E poi sulla ex compagna: “Arianna Errigo è fortissima sia fisicamente che tecnicamente ma soffre le gare importanti, soprattutto le Olimpiadi. Lo abbiamo visto ai Giochi di Rio e anche qui a Tokyo: è un peccato perché oggi le altre ragazze hanno tirato bene e invece Arianna, che dovrebbe essere la punta della squadra è mancata nel momento decisivo“.
Non è andata meglio ai ragazzi della spada subito eliminati dalla Russia (ROC) oggi. A “Gazzetta Dello Sport” è arrivato così lo sfogo di Marco Fichera parlando anche dell’arbitraggio.
“Non è possibile e non è neanche giusto ad addossare tutte le responsabilità ad una gestione arbitrale, anche se a mio modo di vedere folle. Oggi ci dobbiamo solo leccarci le ferite, prenderci le critiche e andare avanti”.
E poi: “Quello che vorrei che si sottolineasse e lo dico da persona che vive questo ambiente da vent’anni è che davvero ci abbiamo messo tutto. Chiedo a tutti quindi di non mettere in discussione quello che questi quattro atleti ci hanno messo in cinque anni di attività. Il risultato è deludente e le critiche ci stanno, ma non accettiamo più, anche da perdenti, le critiche che leggiamo sul nostro professionismo e su quello che abbiamo fatto. Tutto questo non è più tollerabile”.