Aveva solo 18 anni Anwar Mogbli, tunisino di origine, e promessa del calcio. Non ce l’ha fatta a superare i traumi dello scontro tra il suo scooter e un’auto nella notte avvenuto tra sabato e domenica, al ritorno dalla discoteca, sull’Aurelia, fra San Vincenzo e Donoratico.
I medici della rianimazione dell’ospedale Cisanello di Pisa non hanno potuto fare altro che constatarne la morte, nonostante abbiano lottato per farlo vivere.
- Mogbli è morto, la promessa del calcio aveva 18 anni
- La dinamica dell'incidente
- In prima squadra con il Livorno
- Donati gli organi
Mogbli è morto, la promessa del calcio aveva 18 anni
A riportare la tragica notizia è il Corriere della Sera. Questo talento puro aveva avuto un’infanzia complicata e era stato dato in affido a una signora di Rosignano che lo ha cresciuto e amato. E, adesso, vive il dolore di una perdita immane.
Lo piange anche il Livorno, società nelle cui giovanili ha giocato fino a guadagnarsi una convocazione per la prima squadra e la stima e l’apprezzamento da parte degli addetti ai lavori, che vedevano in questa giovane ala un protagonista. Era più che un talento, era già una certezza per la squadra.
“No, non si può morire a 18 anni.
Oggi, in seguito a un tragico incidente stradale tra San Vincenzo e Donoratico nella notte tra sabato e domenica, ha perso la vita Anwar Megbli, attaccante classe 2005 degli Juniores nazionali dell’Unione Sportiva Livorno 1915, nella scorsa stagione aggregato alla prima squadra in diverse occasioni”, si legge nel post della società dedicato a questa giovane ala.
La dinamica dell’incidente
L’assurdità delle circostanze che lo hanno condotto alla scomparsa sono emerse in queste ore: Anwar non avrebbe dovuto essere lì, in quella discoteca, ma alla cena di fine stagione degli juniores nazionali amaranto. Alla festa però aveva preferito andare a ballare con un coetaneo, lo stesso col quale ha poi affrontato, quasi all’alba, la via del ritorno.
Quell’Aurelia a quattro corsie sulla quale non avrebbe dovuto circolare il suo scooter, invece sia lui sia l’amico erano lì dove si è verificato l’incidente fatale con una Ford Focus, occupata da quattro giovani.
Un urto così violento che lo scooter è rimasto incastrato nella vettura.
“Non li ho nemmeno visti”, ha detto alla polizia stradale il ragazzo al volante, che ora è anche lui nei guai: positivo all’alcoltest, un’aggravante dell’omicidio stradale.
In prima squadra con il Livorno
Alla guida del motorino c’era proprio Anwar, lui e l’amico sono stati soccorsi in fin di vita. Per il campioncino del Livorno non c’è stato niente da fare, per l’amico ci sono ancora speranze.
“Era un talento naturale — racconta Marco Braccini, ds labronico che lo aveva scoperto dice al Corsera — giocava nel Cecina e mi colpì subito il suo sinistro straordinario. L’ho portato con me negli allievi della Pro Livorno e poi al Livorno, negli juniores nazionali”.
“Quando Igor Protti mi ha chiamato per dirmi quello che era successo, ho dovuto accostare la macchina, non ce la facevo a proseguire”, ha ammesso.
Donati gli organi
Dopo la dichiarazione di morte, è stato deciso l’espianto degli organi; un ultimo atto di generosità e altruismo per questo 18enne che affronterà l’ultimo viaggio verso Tunisi.