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A Khelif il primo round, la Rowling come Harry Potter fa sparire 27 tweet offensivi verso la pugile

Dopo la denuncia per cyberbullismo presentata dall'algerina medaglia d'oro a Parigi, la scrittrice ha provato a nascondere le prove degli attacchi

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Va a Imane Khelif il primo “round” della battaglia legale intrapresa dopo aver vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi. La pugile infatti, tramite i suoi legali, aveva presentato denuncia per cyberbullismo nei confronti di diversi soggetti – tra cui nomi vip come quelli di Elon Musk e J.K.Rowling – e la procura di Parigi aveva aperto un’indagine per “molestie informatiche e insulti pubblici a causa del genere, istigazione pubblica alla discriminazione e insulto pubblico a causa dell’origine”. La reazione dell’autrice di Harry Potter non si è fatta attendere.

La denuncia di Khelif

I primi autori del cyberbullismo ai danni di Imane Khelif sono personalità politiche e personaggi pubblici che hanno usato i propri account sulle piattaforme social in questa campagna contro la mia cliente. In tal caso il problema dell’identificazione non si pone, essendo ben noti – aveva spiegato Nabil Boudi, l’avvocato del foro di Parigi della pugile algerina iperandrogina al centro di un caso internazionale sul suo diritto di partecipare al torneo femminile di boxe. Le prove dell’aggressione online ai danni di Khelif “sono principalmente le pubblicazioni sulle diverse reti sociali – ha detto l’avvocato Boudi -. Con un contenuto circostanziato, ripetuto, gli attacchi sul suo fisico, il suo genere, la sua nazionalità, sulla sua immagine in generale e sulla sua qualità di donna. Ciò che ha subito la mia cliente è incontestabile”. Secondo il legale si tratta di contenuti “aggressivi, misogini e razzisti e la stragrande maggioranza degli attacchi è arrivata dall’estero. Il nostro obiettivo è difendere l’onore di Khelif”.

La denuncia del legale di Khelif, Nabil Boudi, è stata presentata contro le piattaforme social, tra cui X, anziché contro un autore specifico. Una formulazione comune nella legge francese che lascia agli inquirenti il compito di determinare quale persona o organizzazione potrebbe essere ritenuta colpevole. Tuttavia secondo Variety, che ha sentito il legale di Khelif, sia Elon Musk che J. K. Rowling sono citati nella denuncia. In un messaggio ai suoi 14.2 milioni di follower, l’autrice di Harry Potter aveva pubblicato una foto dell’incontro di Khelif con Carini, accusando la prima di essere un uomo che “si stava godendo l’angoscia di una donna che aveva appena colpito in testa”.

La Rowling cancella i tweet incriminati

Con un colpo di bacchetta degno di Harry Potter, dopo le mosse della procura, la scrittrice ha deciso di cancellare ogni traccia delle sue parole, facendo sparire 27 tweet da quando è stata citata in giudizio, e non ha twittato neanche per 13 giorni. Il web però ha memoria eterna, non sarà difficile rintracciare i cinguettii incriminati.

Khelif ha presentato la sua denuncia, lo stesso giorno in cui si è laureata campionessa olimpica vincendo l’oro nella categoria -66 kg. Il match che ha assegnato la medaglia del metallo più prezioso è stato l’epilogo di un torneo segnato dalle polemiche iniziate già prima del debutto di Khelif con Angela Carini e ulteriormente alimentate dal ritiro dopo pochi secondi dell’azzurra.

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