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Basket LBA, top e flop 16a giornata: Rivers scuote Scafati, Jefferson rilancia le ambizioni di Sassari

Venezia e Brescia continuano a fare coppia in vetta alla classifica, ma nel mondo LBA ne succedono di cose. Scafati si ricompatta attorno a Rivers, clamorosa debacle di Trento.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Manca ancora una partita per completare il quadro della prima giornata di ritorno (stasera a Bologna la Virtus riceve Brindisi, in grande risalita), ma di spunti il week-end ne ha già offerti a profusione. Ribadendo l’idea che lassù in cima c’è affollamento ed equilibrio, con Brescia e Venezia che il loro lo fanno (e pure bene). Anche Sassari però ha ripreso a marciare spedita, e qualche altra pretendente ai play-off farebbe bene a guardarsi le spalle. Milano conferma il trend positivo delle ultime settimane (Tortona piegata allo scadere da Hall), Napoli è sempre Napoli, rovinando il debutto di Sacchetti sulla panchina di Pesaro.

Basket Serie A: i top della 16a giornata

  • DEMETRE RIVERS 8,5. Scafati di recente ha avuto che a fare con più di un problema, ma stavolta i problemi li ha dissolti Demetre Rivers. Che con una prova sontuosa ha spazzato via le velleità dell’Unahotels, ricaduta nei suoi soliti errori (o è bianco o e nero: Priftis sa che non c’è mai un equilibrio…). Rivers pare essere atterrato da un altro pianeta: 28 punti in 29’ sul parquet (di media ne metteva 11 a partita), dove spiccano i 6 tentativi andati a bersaglio dalla linea da tre punti, cui vanno aggiunti 6 rimbalzi e 3 assist (35 di valutazione). In una partita blindata praticamente già alla prima sirena (avanti di 18 lunghezze), l’Happy Casa ha trovato l’uomo delle sentenze. Che nella corsa salvezza può diventare un fattore.
  • BRANDON JEFFERSON 8. Eccolo l’uomo della svolta in chiave Dinamo. Quello che (parole di coach Bucchi) potrebbe aver fatto suonare la campanella di fine ricreazione, rimettendo il Banco di Sardegna sulla retta via. Contro Pistoia, orfana di Varnado, è stato tutto apparentemente facile, ma solo perché il buon Brandon ha dimostrato di saperci fare, eccome: 16 punti con 2/5 in area e un 4/7 dall’arco (Sassari ha chiuso col 54% dal perimetro), più 4 assist, per complessive 26 di valutazione. Insomma, l’impatto dell’ex giocatore di Trapani è sotto gli occhi di tutti. Se la Dinamo può tornare a coltivare ambizioni play-off, Jefferson potrebbe rappresentare il vero motivo per spingersi verso l’impresa.
  • DAVIDE DENEGRI 8. A Cremona hanno un diamante grezzo che meriterebbe davvero di attirare su di sé le luci della ribalta. Contro Trento, al terzo stop consecutivo, la Vanoli deve dire grazie al suo meraviglioso collettivo, ma soprattutto a Davide Denegri, che manda a referto una prova di pura sostanza fatta di 16 punti, 5 rimbalzi e 4 assist. Di più: annulla Baldwin, cliente bruttissimo e mai semplice da arginare, consentendo ai compagni di concentrarsi su altri aspetti del gioco. E poi fa la giocata della partita: infila la tripla che rispedisce Cremona avanti in doppia cifra dopo che Trento si era avvicinata fino al -7. Tuttofare è dir poco…
  • AAMIR SIMMS 7,5. Altro exploit di giornata, quello del pretoriano della Reyer. Che contro Varese ha deciso di alzare l’asticella, toccando per la prima volta in stagione quota 20 punti. Ha banchettato in area, firmando 7 degli 8 canestri tentati. Soprattutto ha messo in mostra doti che troppe volte erano rimaste un po’ nascoste nella prima parte di stagione, seppur il suo contributo non è mai venuto meno (e la classifica di Venezia ne è la riprova). Simms è un giocatore con mezzi tecnici notevoli, e anche per questo Spahija se lo coccola: uno così può fare la differenza in qualunque momento.

Basket Serie A: i flop della 16a giornata

  • DOLOMITI ENERGIA TRENTO 5. Tre indizi fanno una prova e in casa Trento qualche domanda se la cominciano a fare. Che poi sarebbero 4, pensando anche alla sconfitta subita in EuroCup: 4 battute d’arresto in un incipit di 2024 da dimenticare per i ragazzi di Galbiati, che a Cremona devono inseguire dall’inizio alla fine, senza mai riuscire per davvero a trovare la forza per rientrare (nonostante 15 rimbalzi offensivi: la Vanoli però la vince con percentuali notevolmente superiori dal campo). C’è bisogno di resettare e rimettersi in carreggiata: non è tutto da buttare, ma non si può sprecare tanta grazia in questo modo.
  • D’ANGELO HARRISON 4. Treviso era la squadra che aveva mandato segnali di forte risveglio nell’ultimo periodo, ma stavolta canna completamente il colpo in casa di Brescia. Harrison è arrivato forse a fine corsa: ha tirato malissimo (1/5 sia da due che da tre), ha sbagliato un’altra partita come tante (troppe) volte gli è capitato di fare in stagione, e adesso il taglio è davvero a un passo. La società sta facendo ragionamenti e non è per nulla esclusa l’ipotesi dell’addio immediato. Peccato, perché il talento c’è, ma la continuità (almeno quest’anno) no.

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